[Fun.News 2542] Presentato al Senato PDL per aumentare le detrazioni fiscali

Il Sen. PD Stefano Vaccari, assieme ad altri 34 senatori dello stesso partito, ha presentato al Senato il PDL di iniziativa parlamentare AS 1208 "Modifica all’articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica, 22 dicembre 1996, n. 917, in materia di agevolazioni per le spese funerarie". Il testo non è ancora presente in banca dati del Senato.
Da dichiarazioni pubbliche rilasciate dallo stesso Sen. Vaccari si apprende che egli avrebbe presentato il disegno di legge al Senato per aumentare gli sgravi sulle spese funebri e di sepoltura fino a 10mila euro, rispetto al tetto di 3 milioni delle vecchie lire (1549,37 euro) in vigore adesso
.
Vaccari spiega in una nota che il ddl è partito da due presupposti:
"Da un lato, la difficoltà che incontrano le famiglie, in tempi di crisi, ad affrontare le spese impreviste per l’addio ai propri cari, dall’altro il fatto che detrazioni fiscali così basse agevolano le aziende e i privati che operano in ‘nero’, a tutto danno delle imprese virtuose".
In media, secondo il politico, un funerale in Italia viene fatto pagare 5mila euro e la crisi ha fatto correre ai ripari anche le imprese funebri, che si sono organizzate per permettere il pagamento rateizzato dell’importo. Per due defunti su tre però, secondo Vaccari, non verrebbero sostenute spese funerarie: "La realtà è ben diversa, elevando il tetto delle detrazioni fino a comprendere per intero l’entità delle spese sostenute si faciliterebbe l’emersione dal nero, con benefici per le famiglie e per l’erario".
Per incentivare le aziende regolari del settore, all’interno della proposta di legge è prevista una collaborazione da parte dei Comuni, che sono chiamati a trasmettere all’ufficio dell’Agenzia delle entrate competente per territorio il numero delle sepolture avvenute nell’anno precedente e l’elenco dei servizi funebri autorizzati, con l’indicazione delle relative imprese esercenti.

Sono diverse le iniziative che sono emerse in questi ultimi tempi per intervenire su questi aspetti:
Dal testo che vedeva le associazioni dell’imprenditoria funebre abbastanza allineate nel suo sostegno, a quello di ispirazione Federutility SEFIT che è stato oggetto di un emendamento proprio al Senato in occasione dlela approvazione dlel Legge di stabilità 2014 e che non ha avuto fortuna negli oltre tremila emendamenti presentati.

E’ poi storia di questi giorni il blocco deciso dal Governo della norma di salvaguardia (contenuta nella legge di satbilità 2014) in base alla quale era previsto il taglio lineare di un punto percentuale nel 2014 e uno ulteriore nel 2015 delle detrazioni fiscali (tra cui anche quelle funebri) se non si fossero garantiti determinati risparmi specificati in legge. Il Governo, anche alla luce delle critiche pervenute da svariati settori della società, ha deciso di soprassedere a detti tagli.
Resta ancora in piedi, invece, pur tra polemiche, l’ipotesi di togliere l’esenzione IVA per i servizi propri delle pompe funebri e di portarli all’aliquota ridotta del 10%. Ma questa è una soluzione suicida per le casse dello Stato, perché alimenterebbe ulteriormente il nero presente nel settore funerario italiano. Da più parti si sostiene infatti che il provvedimento con cui si passerebbe all’aliquota IVA del 10% deve essere accompagnato da un provvedimento che aumenti il tetto di detraibilità fiscale delle spese funebri, ampliandone anche la gamma di quelle detraibili.
Inoltre le voci di aumenti rilevanti dei prezzi dei funerali nel caso di passaggio all’aliquota IVA del 10% sono state fortemente ridimensionate da approfonditi studi del settore, in quanto col passaggio da esenzione ad imposizione IVA l’impresa funebre potrebbe detrarre tutta l’IVA a monte e quindi l’impatto inflazionistico, specie in periodo di crisi come questo, con concorrenza forte tra le imprese, sarebbe molto limitato.

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