[Fun.News 2496] Italia: l’ISTAT determina la ricostruzione intercensuaria del bilancio demografico, anni 2001-2011

L’ISTAT quando effettua il Censimento Generale della Popolazione riscontra una differenza numerica fra i conteggi effettuati per mezzo del Censimento e i conteggi derivanti dalle Anagrafi Comunali. Il Censimento serve a definire la popolazione legale che costituisce di conseguenza la nuova base di partenza per le statistiche sui Bilanci Demografici. Maggiori chiarimenti su questa procedura si possono trovare alla pagina http://demo.istat.it/ricostruzione2013/note.php

Infatti, in base alle risultanze del Censimento, rese note in data 18 dicembre 2012 (G.U. n° 294 del 18 Dicembre 2012, Supplemento Ordinario n° 209), la popolazione residente in Italia nel suo complesso, alla data del 9 ottobre 2011 (data di esecuzione del Censimento), è stata di 59.433.744 individui dei quali 4.029.145 di cittadinanza straniera.
Alla stessa data, i due aggregati di popolazione residente -calcolati a partire dal 14° Censimento della Popolazione (21 ottobre 2001) sulla base delle risultanze anagrafiche nel corso del decennio intercensuario 2001-2011 – risultavano invece pari, rispettivamente, a 60.785.753 e 4.790.405 unità. Il relativo calcolo è stato effettuato dall Istat, per ciascun Comune italiano, a partire dalla popolazione censita al 21 ottobre 2001 e aggiornandola annualmente sulla base delle risultanze anagrafiche di flusso (iscritti in anagrafe per nascita, cancellati dall anagrafe per decesso, iscritti e cancellati per trasferimento di residenza tra Comuni italiani e da/per l Estero, iscritti e cancellati per altri motivi che comportassero comunque il conteggio quali verifiche post-censuarie, provvedimenti d ufficio, irreperibilità, etc..).
Per riallineare le serie della popolazione residente nel decennio 2001-2011, pertanto, si è reso necessario effettuare le operazioni di ricostruzione intercensuaria, che sono effettuate a livello di singolo Comune italiano e devono soddisfare il vincolo del rispetto dei due vettori di popolazione – per singolo anno di nascita, sesso (M/F) e cittadinanza (italiana/straniera) osservati alle due date di esecuzione del 14° (21 ottobre 2001) e 15° (9 ottobre 2011) Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni.
La necessità di rispettare questo vincolo multidimensionale comporta inevitabilmente la modifica dei relativi stock (per età, sesso e cittadinanza) della popolazione residente in ciascun Comune italiano, stimati al 1° gennaio di ciascun anno intercensuario dal 2002 al 2011, rispetto a quelli precedentemente calcolati e rilasciati dall Istat sino alla diffusione dei risultati della popolazione legale .

Vediamo ora di capire gli effetti di questi riconteggi:

Al 9 ottobre 2011 sono stati censiti in Italia 59 milioni 433 mila residenti, 2 milioni 438 mila in più del 2001.

La popolazione residente cresce ogni anno tra il 2002 e il 2011. La crescita maggiore si è avuta negli anni 2007-2008 (rispettivamente, 429 mila e 348 mila residenti in più) e negli anni 2003-2004 (+365 mila e +379 mila).

Nel decennio la dinamica naturale (nascite meno decessi) è stata di segno quasi sempre negativo, ad esclusione del 2004 e del 2006. In totale, dal 2001 al 2011, si sono avute 5 milioni 545 mila nascite contro 5 milioni 708 mila decessi.

Decisivo per la crescita demografica è risultato il contributo positivo del saldo migratorio con l’estero, che ha oscillato da un minimo di +157 mila unità del 2006 a un massimo di +436 mila del 2007.

Nell’arco temporale intercensuario si contano 4 milioni 783 mila immigrazioni dall’estero contro 2 milioni 182 mila emigrazioni. I movimenti migratori interni, tra Comuni, risultano pari a 15 milioni 423 mila.

Tra il 2002 e il 2011 i residenti in età 15-39 anni si riducono di 2 milioni. Il loro peso sul totale dei residenti passa dal 34,7% al 29,9%. Parallelamente, i residenti in età 40-64 anni aumentano di 2,6 milioni. Per tale fascia della popolazione il peso relativo si sposta dal 32,4 al 35,5%.

Tra la popolazione in età non attiva, la componente che fa registrare la maggiore crescita è quella degli ultrasessantacinquenni che nel 2002-2011 aumenta di 1,5 milioni, passando da 10,7 a 12,2 milioni in termini assoluti e dal 18,7% al 20,5% in termini percentuali.

I giovani fino a 14 anni di età passano da 8,1 a 8,4 milioni. Il loro peso sul totale della popolazione rimane ancorato nel decennio a valori poco superiori al 14%.

Al 9 ottobre 2011 sono stati censiti 4 milioni 27 mila residenti stranieri, 2 milioni 693 mila in più che nel 2001.

La popolazione residente straniera è cresciuta ogni anno con regolarità e, anche per tale componente, la crescita maggiore si è avuta nel 2007-2008 (rispettivamente, 430 mila e 379 mila residenti in più) e nel 2003-2004 (+390 mila e +356 mila).

L’ISTAT ha messo a disposizione tutti i dati in un apposito database consultabile on-line cliccando ISTAT

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