Nel 2011 la percentuale dei Comuni che ha approvato la classificazione acustica è pari al 49,1%. Lo rende noto l AdnKronos, prendendo come riferimento l annuario dei dati ambientali Ispra 2012. In particolare, le regioni con la percentuale di comuni zonizzati più elevata sono: Marche e Toscana (97%), Valle d’Aosta (93%), Liguria (84%), Provincia di Trento (76%), Piemonte e Lombardia (73%), Emilia-Romagna e Veneto (64%), mentre quelle che registrano percentuali inferiori al 10% sono Abruzzo (7%), Sardegna (3%) e Sicilia (1%).
La percentuale di popolazione residente in Comuni che hanno approvato la classificazione acustica è pari al 55,8% nel 2011, con forte disomogeneità sul territorio nazionale: Marche (97,9%), Toscana (96,7%), Valle d’Aosta (84,5%) e Liguria (84,4%).
Nel 2011, il 42,2% delle sorgenti di rumore oggetto di controllo da parte delle Arpa/Appa presenta almeno un superamento dei limiti normativi, evidenziando un problema di inquinamento acustico . Le sorgenti maggiormente controllate risultano, anche per il 2011, le attività di servizio e/o commerciali (57,5%) seguite dalle attività produttive (27,4%).
Come noto, sulla scorta della disciplina dell uso del suolo e della rilevanza delle infrastrutture di trasporto espresse dal PRG l intero territorio comunale deve essere suddiviso secondo le seguenti classi acustiche previste alla Tabella A del D.P.C.M. 14/11/97, a cui corrispondono valori di emissione, immissione, attenzione e qualità nei periodi di riferimento diurno e notturno:
· classe I, aree particolarmente protette: aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione, vale a dire aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici,
ecc;
· classe II, aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali;
· classe III, aree di tipo misto: aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con
presenza di attività commerciali, artigianali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali, aree rurali interessate
da attività che impiegano macchine operatrici;
· classe IV, aree di intensa attività umana: aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, artigianali ed uffici; aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, aree portuali, aree con
limitata presenza di piccole industrie;
· classe V, aree prevalentemente industriali: aree interessate da insediamenti industriali e con scarse abitazioni;
· classe VI, aree esclusivamente industriali: aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi
Le aree cimiteriali vanno collocate di norma in Classe I ma possono essere assegnate anche alle Classi II e III.