Il 12 aprile 2013, come era stato indicato, si è concluso il lovoro dei 2 gruppi di “saggi” nominati dal Presidente della Repubblica, di seguito al tentativo di costituzione del Governo, dopo le elezioni per il rinnovo dei due rami del Parlamento. Le relazioni dei due gruppi di lavoro sono accessibili all’URL http://www.quirinale.it/qrnw/statico/attivita/consultazioni/c_20mar2013/dossier_gruppi.aspx
In particolare, nella relazione del Gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea, si propone la revisione degli aspetti considerati anticoncorrenziali, nonché misure per aumentare la concorrenza in diversi settori economici, tra l’altro citandosi anche i temi riguardanti i servizi pubblici locali.
4.5 Aprire alla concorrenza, tutelare meglio i consumatori
Le politiche per la tutela della libera concorrenza costituiscono un importante stimolo allo sviluppo economico e all efficienza. Infatti, esse incentivano la corretta allocazione delle risorse sia nella singola impresa sia nel mercato e hanno effetti positivi, in termini di minori costi, sui settori a valle . La concorrenza aumenta il benessere dei consumatori, perché accresce le loro possibilità di scelta e porta una riduzione dei prezzi, e costituisce un potente catalizzatore per l innovazione, che è uno strumento fondamentale per rafforzare la crescita e la competitività.
Un mercato aperto e concorrenziale richiede la certezza delle regole del gioco ed il fatto che i giocatori non barino. Da qui l importanza degli interventi a favore della certezza del diritto, il contrasto senza tregua all evasione fiscale, a tutte le forme di criminalità organizzata e alla corruzione. L applicazione a livello dell Unione europea delle regole antitrust e di quelle che vietano gli aiuti pubblici alle imprese, nonché delle direttive per il mercato interno e per i processi di liberalizzazione hanno prodotto importanti risultati. In Europa e in Italia sussistono, però, barriere che bloccano alcuni settori e rendono difficile, anche nei mercati aperti e liberalizzati, l effettiva partecipazione di nuovi attori economici.
L azione indispensabile del Governo deve riguardare due dimensioni: da una parte, occorre vigilare sulle situazioni esistenti in altri Stati europei ovvero su nuove normative suscettibili di violare le norme UE, non esitando a denunciarle formalmente alla Commissione europea; dall altra, si deve agire, a livello italiano, in vari comparti. Al di là di interventi di sistema, la normativa per favorire la concorrenza è fatta di un opera di emendamento di tanti aspetti particolari della legislazione vigente che ostacolano le dinamiche concorrenziali: a tal fine va maggiormente valorizzata la legge annuale sulla concorrenza e andrebbe rafforzato il controllo esercitato dall Autorità Antitrust sulle legislazioni regionali.
Inoltre, occorre una tutela diretta contro le pratiche commerciali scorrette e la pubblicità ingannevole. Al riguardo, già esistono gli strumenti offerti dal Codice del consumo, ma la tutela va rafforzata lungo le seguenti direttrici: rapido recepimento della nuova direttiva UE sui diritti dei consumatori; garanzia di una migliore informazione del consumatore, anche attraverso l uso di siti pubblici espressamente dedicati (per esempio, sui prezzi giornalieri dei carburanti praticati dai differenti distributori); miglioramento della disciplina della class action in modo tale da renderne più agevole l esercizio; valorizzazione del ruolo delle associazioni di tutela dei consumatori.
Tra i settori di particolare rilievo che consentono interventi realizzabili nel breve termine si segnalano i seguenti:
– l apertura del trasporto aereo e, più di recente, di quello ferroviario alla concorrenza ha avuto effetti sicuramente positivi in termini di minori prezzi e di efficienza: tuttavia, va istituita quanto prima l Autorità di regolazione del settore dei trasporti prevista dal Decreto Cresci Italia , la cui mancanza pesa soprattutto sul settore ferroviario, dove al medesimo soggetto è riconducibile la rete e la gestione del servizio, ma anche sullo sviluppo della concorrenza nel trasporto pubblico locale. Se, per ragioni di risparmio, si dovesse rinunciare alla istituzione di una specifica Autorità, i relativi poteri regolatori andrebbero attribuiti a una delle Autorità già esistenti;
– il settore assicurativo nel ramo RC auto appare caratterizzato da elementi che condizionano il pieno dispiegarsi delle dinamiche competitive, con evidenti ricadute sull andamento dei premi: nel periodo 2007-2012 la crescita dei prezzi è stata quasi doppia di quella osservata nell Eurozona. Si propone, quindi, di riformare la legislazione per incentivare le imprese a raggiungere maggiori livelli di efficienza, soprattutto con riguardo alle repressione delle frodi (la cui ampiezza incide sensibilmente sul livello dei prezzi).
Pertanto, va modificato il meccanismo del rimborso diretto e vanno diffuse le clausole contrattuali che associano l uso della scatola nera a congrui sconti sui premi pagati dai consumatori. Va poi favorita la mobilità degli assicurati, garantendo chiarezza e certezza in merito alle classi interne , rendendo trasparente e non penalizzante il cambiamento della compagnia con cui stipulare la polizza;
– il settore energetico è cruciale per lo sviluppo del Paese. Tra le varie priorità c è quella di ridurre i costi dell energia, in un contesto di salvaguardia ambientale. Il mercato elettrico è un mercato liberalizzato, ma nel settore della vendita al dettaglio esiste ancora un grado di concorrenza modesto. I nuovi operatori nel mercato libero si contendono meno del 6 per cento del mercato. Occorre, quindi, perseguire interventi di forte impatto, finalizzati allo sviluppo del mercato libero retail. Ad esempio, dovrebbe essere definita per via normativa la data oltre la quale uscire definitivamente dal regime di maggior tutela ed affidare alla sole forze di mercato il sistema delle offerte di vendita al dettaglio.
Sul versante della generazione, esiste una forte capacità produttiva di operatori termoelettrici, che hanno investito negli ultimi dieci anni circa 25 miliardi di euro per l ammodernamento del parco centrali. Di fronte alla stagnazione della domanda ed al crescente ingresso nel mercato di impianti alimentati da fonti rinnovabili, si stanno registrando forti sofferenze finanziarie che spingono alcuni operatori a mettere in conservazione parte della loro capacità produttiva, con la conseguenza che il mercato elettrico potrebbe tornare a concentrarsi. Questa situazione può essere trasformata in opportunità, sfruttando la maggiore flessibilità che caratterizza il sistema italiano rispetto a quella di altri Paesi europei come Francia e Germania, dove prevalgono forme rigide di produzione basate sul nucleare e il carbone. Emerge nell Unione europea una carenza di capacità e di flessibilità della generazione di energia elettrica che per l Italia deve tradursi in un opportunità economica, diventando un esportatore netto dei servizi di flessibilità;
– il mercato del gas soffre delle gravi carenze di flessibilità dei sistemi di approvvigionamento.
Il nostro Paese è fortemente dipendente dalla fornitura via condotte, e quindi dai produttori esteri. La rigidità dell offerta di gas a monte mantiene i prezzi alti e ostacola la concorrenza nei mercati a valle . Ne risente il prezzo dell energia, stante la prevalenza nel mix produttivo di centrali a gas, e la possibilità che la concorrenza nei mercati all ingrosso e al dettaglio rafforzata dalla recente separazione della rete dall Eni possa dispiegare i suoi effetti benefici.
Pertanto, andrebbero attuati subito gli indirizzi contenuti nella Strategia Energetica Nazionale, che insiste sulla necessità di creare abbondanza di offerta di gas, attraverso i terminali di rigassificazione già costruiti o autorizzati. E da sottolineare, inoltre, che l uso di tali tecnologie permetterebbe di massimizzare i benefici derivanti dalla crescente diffusione di gas non convenzionale;
– nel settore farmaceutico si riscontrano ancora rilevanti ostacoli all ingresso dei farmaci generici, mentre nei principali paesi europei il mercato dei farmaci generici rappresenta circa il 60% delle unità vendute. Questa situazione determina un aggravio della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale e di quella sopportata dai consumatori per quei farmaci che non sono soggetti a rimborso. Per risolvere tale situazione, nell immediato proponiamo di evitare di vincolare le procedure di concessione delle autorizzazioni per l immissione in commercio di farmaci generici alla risoluzione di eventuali dispute inerenti presunte violazioni della proprietà industriale e procedere ad una campagna di sensibilizzazione dei pazienti consumatori in merito all equivalenza di efficacia e sicurezza dei farmaci generici rispetto agli altri;
– nel settore postale andrebbe ridefinito l ambito del servizio universale riservato a Poste italiane e andrebbero migliorate le condizioni alle quali gli altri operatori possono accedere alla rete dell operatore dominante; nel settore portuale, in cui persiste una commistione tra regolazione e gestione delle operazioni portuali che crea ostacoli alla concorrenza nei servizi portuali, andrebbe ridotto il numero delle Autorità portuali;
– un settore di grande rilevanza è quello dei servizi pubblici locali (rifiuti, acqua, trasporto urbano, illuminazione, ecc.). In questo campo attualmente prevale la formula secondo la quale gli enti locali gestiscono il servizio tramite una società da essi direttamente controllata. Accanto a realtà caratterizzate da notevole efficienza ve ne sono molte altre in cui la gestione risulta in perdita, con notevole aggravio per la finanza pubblica e inefficienze del servizio, che si traducono in un pregiudizio grave per gli utenti.
Nel contesto economico attuale in molti casi mancano le risorse adeguate per assicurare la qualità del servizio e per migliorare, o anche solo manutenere, le infrastrutture. In realtà, si tratta di settori con un forte andamento anticiclico che potrebbero, soprattutto in un momento di crisi, attrarre investimenti privati. Una simile prospettiva va necessariamente armonizzata con l esigenza che l ingresso di privati non porti pregiudizio ai fondamentali diritti che sono tutelati tramite l erogazione del servizio stesso e con il fatto che tali servizi utilizzano comunque dei beni comuni (come l acqua). Perciò, la presenza dei privati va bilanciata da forti poteri di regolazione delle autorità pubbliche (in particolare l Autorità per l energia elettrica e il gas e l Autorità per i trasporti), dall indirizzo generale e dal controllo politico degli enti locali, dalla proprietà pubblica delle infrastrutture fisiche.
L apertura ai privati deve, quindi, avvenire in regime di concessione a seguito di gara (concorrenza per il mercato). Tutte le volte che è possibile, in regime di effettiva concorrenza (concorrenza nel mercato). Quando l ente locale sceglie di riservare per sé il servizio ovvero di mantenere un regime di esclusiva, previa un approfondita analisi economica e finanziaria, il parere dell Autorità Antitrust dovrebbe diventare vincolante. Per rafforzare l efficienza e le economie di scala in alcuni settori (in particolare i rifiuti) vanno riorganizzati rapidamente gli Ambiti territoriali ottimali. Infine, all acqua, soprattutto a seguito del referendum del 2011, va garantito lo status di bene comune e va, conseguentemente, assicurato ai consumatori a basso reddito l accesso a condizioni di favore all uso delle percentuali d acqua necessarie per un pieno soddisfacimento dei bisogni fondamentali, mentre vanno incrementati i prezzi per altri usi della risorsa (per esempio, riempire una piscina). Solo in questo quadro, si potrebbe pensare alla presenza di privati circoscritta alla gestione del servizio.