Il bando di dicembre 2012 che aveva affidato la gestione dei servizi cimiteriali, di cremazione e il controllo del ramo funebre (prima pubblico) di Bologna a diverse società, tra cui la bulgara Sofia Krematorium, è stato impugnato al TAR da aziende rimaste escluse (Sercim, Cipea, Cariiee, Coeda, Unifica, Consorzio fra imprese di produzione, Consorzio Co&ge, Iris, Socrem, tutte nell’Ati concorrente) . La gara era stata bandita dopo che Hera aveva annunciato la volontà di ritirarsi dal settore, così il Comune di Bologna ha deciso di cercare un nuovo partner di minoranza. L’accordo ha durata trentennale. Due le aziende bolognesi che si sono aggiudicate il maxi-appalto: la Cims, con sede a Borgo Tossignano (che e’ la capogruppo) e il Consorzio imprese funebri. Poi l’Amga (Forli’-Cesena), la Nova Spes (Verona) e la societa’ di Sofia. I vincitori devono assorbire gli 85 dipendenti che hanno portato avanti finora l’attività.