[Fun.News 2282] SEFIT10: esserci o non esserci, questo il dilemma

Edizione tecnologica quella di SEFIT10 2012: luogo dove si è svolta, con schermi piatti alle pareti per proiettare le presentazioni, e queste per lo più con powerpoint, registrazione audio dei singoli interventi.
Insomma un salto avanti rispetto al passato e questo ci permette di fare anche un resoconto anch esso più tecnologico e di consentire anche a chi non ha potuto esserci di capire di cosa si è discusso e di sentire dalla viva voce dei relatori e degli intervenuti il loro pensiero.

Qual era il messaggio iniziale e come si è evoluto nel corso del convegno?

Lo ha chiaramente evidenziato in apertura la VicePresidente di Federutility Gaia Checcucci, quando ha ripercorso i cambiamenti continui di normativa sui servizi pubblici locali avvenuta negli ultimi anni, ha registrato la enorme proliferazione di norme regionali di settore, spesso di difficile applicazione e la necessità di arrivare ad una legge statale di settore [ascolta registrazione]. Il mantra è stato ripreso da quasi tutti gli intervenuti. Sono in tanti ormai a concordare sulla necessità di una nuova legge, ma già si pensa alla prossima legislatura e a riposizionarsi circa i contenuti.

In questo è stato chiaro Sereno Scolaro, il responsabile tecnico della Sefit, che ha evidenziato le problematiche e le opportunità scaturenti dalla liberalizzazione delle attività economiche, con ciò che ne consegue per il settore funerario e in particolare per l attività funebre. Scolaro ha analizzato in profondità i riflessi dati dall’art. 3 del DL 138/2011 circa la liberalizzazione delle attività economiche e richiamato l’attenzione sulle modifiche conseguenti alle norme regionali di settore laddove costituiscono restrizioni all’accesso ad attività economiche. [ascolta registrazione]

Antonio Dieni (il giorno prima la Commissione nazionale funeraria della SEFIT lo ha indicato alla unanimità a succedere alla Paola Colla nel ruolo di responsabile politico della Organizzazione) ha dato il senso della esperienza dei servizi cimiteriali in questo periodo storico, alla luce della evoluzione passata, individuandolo nella centralità del rapporto del cimitero con la comunità locale. Non solo gestori di servizio, ma custodi del rapporto di memoria storica di una collettività, in un rapporto dialettico con le istanze della società, tra cui anche il terzo settore. [ascolta registrazione]

Giulia Chieffo degli Affari legali Federutility [ascolta registrazione] e Adolfo Spaziani Direttore di Federutility [ascolta registrazione]hanno tracciato un quadro della evoluzione possibile delle norme per appalti e concessioni di servizio a livello comunitario e talune anticipazioni di quanto si prevede venga affrontato da un prossimo provvedimento governativo a seguito della cancellazione dell’intero art. 4 del Dl 138/2011 e smi da parte della sentenza n. 199/2012 della Corte Costituzionale.

E’ stato Daniele Fogli che ha messo i piedi nel piatto, ripercorrendo temporalmente e commentando la evoluzione normativa. Si è lamentato del fatto che con la serie di ondate legislative a cui stiamo assistendo per i servizi pubblici locali da anni, con l’accelerazione nel 2012, si è persa di vista la vera mission dei gestori dei servizi pubblici locali e cioé la qualità e la organizzazione dei servizi erogati. Ha poi preso chiara posizione a favore delle forme di gestione a mezzo società mista o società a partecipazione totale, ma vincitrice di gara. Invece la gestione a mezzo di società in house o con azienda speciale sarà sempre più complicata per la serie di vincoli legislativi esistenti che di fatto penalizzano queste forme di gestione. Ha poi evidenziato taluni orientamenti per la realizzazione della norma di settore statale, criticando fortemente la proliferazione di norme regionali in materia, spesso frutto azione di lobbies interessate. A suo modo di pensare i punti principali richiesti per la nuova norma di settore sono i seguenti [ascolta registrazione]:

  • Istituzione di un albo nazionale degli operatori funebri
  • Imprese funebri strutturate con vincoli variabili in funzione della dimensione quantitativa dei funerali eseguiti e con operatori funebri minori che siano inquadrati come regolari agenzie. Consorzi di servizi che restano ed operano come imprese funebri strutturate
  • Distinzione tra sale del commiato e case funerarie, con possibilità di realizzarle e gestirle da ogni soggetto della filiera o meno
  • Servizi cimiteriali che possano avere risorse adeguate per sopravvivere (indipendentemente dalla forma di gestione pubblica, privata, mista) e quindi un unico soggetto con riserva di legge che operi sia per il mantenimento dell infrastruttura cimiteriale, che garantisca l accoglienza e la operatività, che dia i servizi collaterali (Illuminazione elettrica votiva a rete e crematorio)
  • Gestione obitori e depositi di osservazione al livello sanitario
  • Ritorno della vigilanza sanitaria

Divergenze considerevoli rispetto al programma della Federcofit (erano presente all’incontro il segretario Giovanni Caciolli, con alcuni altri membri) esposto a giugno 2012 al convegno di Roma e distinguo (poi rimarcati nell’intervento del segretario della Feniof Alessandro Bosi [ascolta registrazione]) rispetto all’altra Organizzazione delle imprese funebri private. Vicinanza, invece, con le tesi della Federazione Itaiana della Cremazione (presente col presidente Guido Peagno e alcuni altri rappresentanti).
Sullo stesso leit motiv della necessità di superare la frammentazione delle norme regionali e rappresentandone talune incongruenze applicative, spendendosi per la necessità di una nuova norma di settore statale in campo funerario, è stato l’intervento di Carmelo Passalacqua [ascolta registrazione](Trento).

Sotto sotto lo scontro verte su quali servizi potrà fornire la iniziativa privata e quali resteranno ancora nell’alveo pubblico. La risposta l’ha però data Pietro Barrera [ascolta registrazione] che, dopo aver ripercorso la normativa sulla aggregazione dei servizi fondamentali per i Comuni con meno di 5.000 abitanti, ha chiarito che tra le funzioni fondamentali dei comuni, indipendentemente dalla dimensione demografica, la legge già identifica i servizi necroscopici e cimiteriali, all’interno della macro voce dei servizi sociali. Per tali servizi vi è un obbligo di fornitura da parte dei comuni e anche una riserva di funzione. La modalità di esercizio è invece una loro prerogativa. E’ quindi chiara la competenza comunale in materia, indipendentemente da appetiti di questo o quella categoria economica. Occorrerà invece prestare attenzione, nel processo di aggregazione di funzioni tra i piccoli comuni alle problematiche delle comunità, rifuggendo nei servizi cimiteriali dalla scelta a tavolino di chiudere i piccoli cimiteri di paese antieconomici e invece trovare soluzioni consortili per aumentare la efficienza delle loro gestioni.

Sono poi stati analizzati due temi specialistici, il primo da Michele Gaeta (Bologna) [ascolta registrazione] che ha affrontato le problematiche della determinazione delle tariffe cimiteriali, in particolare con la coesistenza del fenomeno della crescita della cremazione, unitamente alla considerazione che la leva tariffaria all’interno di un settore anelastico, determina unicamente una variazione del mix di tipologia di sepoltura o di pratica funebre non un possibile ampliamento di mercato.

E infine Marzio Malagutti (Mantova) [ascolta registrazione] ha invece analizzato le problematiche per i cimiteri dati dal recente sisma in alcune zone del Paese, con la valutazione della normativa valida per l’intero Paese e quella specifica delle zone dei terremoti di maggio 2012. Ha evidenziato le necessità di forti investimenti in diversi plessi cimiteriali per portarli in condizioni di sicurezza.

Tra gli interventi anche quello di Roberto Burchielli (Parma) [ascolta registrazione] a cui hanno fatto seguito le Conclusioni [ascolta registrazione] di Sereno Scolaro.

Per chi non ha potuto partecipare di persona (erano circa cinquanta i presenti) o ha comunque desiderio di scaricare le relazioni in PDF presentate, la SEFIT ha messo a disposizione una ricca pagina di sintesi del convegno al link: www.sefit.eu/sefit/sefitdieci

E per completezza riportiamo di seguito il comunicato stampa diffuso dalla SEFIT al termine della iniziativa:

SEFIT 10 ha confermato, ancora una volta, come in FederUtility SEFIT siano presenti le migliori eccellenze del settore funerario pubblico italiano, dove operano le realtà aziendali che tendono a risultati di qualità, non sempre presenti in modo diffuso.
Le più recenti evoluzioni normative, sempre maggiormente incerte, stanno imponendo lacci e vincoli nelle gestioni, ponendo su di un medesimo piano tanto le gestioni di bassa qualità, quanto quelle qualitative, recludendo a queste ultime spazi di miglioramento ulteriore cui vorrebbero tendere.
I servizi necroscopici e cimiteriali, in quanto parte dei servizi sociali, rientrano tra le funzioni fondamentali dei comuni, con conseguente riserva di legge e obbligo di servizio e, per i comuni minori, dell esercizio della funzione in forma associata, a partire dal prossimo anno. SEFIT 10 ha messo in evidenza come la natura di funzione fondamentale dei servizi necroscopici e cimiteriali si estenda a tutti i comuni, sia minori, sia di altra dimensione, raggiungendo altresì le istitruende città metropolitane.
La qualità del servizio cimiteriale è elemento di garanzia dei diritti esistenziali irrinunciabili di Cittadini e Famiglie costituendo la gestione pubblica dei cimiteri fattore imprescindibile della rappresentanza dell intere comunità locale.
20 settembre 2012

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