Acciona (uno dei massimi gruppi finanziari spagnoli, con interessi economici in tutto il mondo) e la Caja Madrid (la banca di Madrid) entrano nel mercato funerario, assieme a Aurica XXI (controllata da Banco Pastor e Banco Sabadell). La nuova società opererà sia a Barcellona che a New York. Le partecipazioni sono le seguenti: ACCIONA 50% Caja Madrid 25% Aurica XXI 25% La nuova società ha il nome di Investimenti Tecnici Urbani (ITU) L’ingresso nel mercato funerario è stato subito di peso, con l’acquisto dell’85% della società (prima 100% di SCI Service Corporation International, la maggior multinazionale del caro estinto nel globo) che controlla SCI Spagna e SCI Portogallo. Come noto SCI sta rivedendo la sua strategia e sta vendendo in tutto o in parte le partecipazioni che aveva nel mondo, per alleggerire la sua disastrosa situazione finanziaria. In pochi mesi sono quindi state vendute le attività in Oceania, quelle spagnole e portoghesi. Restano ancora escluse dalle vendite, al momento, la SCI France e la SCI Italia (Ofisa Firenze e collaterali, Generali Genova) e la SCI inglese. Sembra che l’obiettivo della SCI sia quello di concentrarsi sul mercato americano. SCI non esce del tutto dal mercato europeo, ma mantiene una partecipazione del 15% nelle società che controllano SCI Spain e SCI Portugal. Le attività spagnole e portoghesi assommano, nel complesso, a circa 40.000 servizi funebri in entrambi i Paesi, di cui 18.000 relativi alla società mista Serveis Funeraris de Barcelona (51% Comune di Barcellona, 49% privati). La maggior parte delle partecipazioni della ITU è in imprese miste (in Spagna si tratta di 10 città di grandi o medie dimensioni). Ma la vera novità è che la ITU è in trattative per acquisto del pacchetto di controllo di FUNESPANA, che a sua volta controlla oltre 45.000 servizi funebri in Spagna ed è presente anche a Budapest e in Cile. Se alla ITU riuscisse il colpo, con l’acquisto della FUNESPANA porterebbe in casa l’opzione che ha la Funespana di acquisto delle attività della Stewart Enterprise in Europa. Le conseguenze sarebbero la creazione di un polo funerario che copre mezza Europa, con alle spalle capitali ingentissimi, una strategia di consolidamento sul mercato, un ritorno atteso degli investimenti moderato (5-6% dei capitali investiti). Poiché SCI France è in forti sofferenze, non è escluso che presto la casa madre americana sia disponibile a vendere anche queste partecipazioni (e forse anche quelle in Italia). Lo scenario che si apre è quindi del tutto nuovo e necessita di essere valutato a fondo anche in funzione della legittimità di una simile operazione in base alle norme europee sulle concentrazioni di impresa. In Spagna, se andasse in porto l’acquisto della FUNESPANA, il 35% del mercato sarebbe nelle mani del nuovo gruppo. Così come attualmente in Francia poco meno del 30% del mercato è in mano a SCI France.
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