L’extracomunitario sta sempre più sostituendo la forza lavoro nelle attività più “ingrate”. Col termine ingrate non si intende un lavoro particolarmente difficile, faticoso, ma anche e semplicemente non riconosciuto dalla società. Tra i ruoli scartati dagli italiani c’è, fra i primi posti, il lavoro di operatore funebre o di operatore cimiteriale. Inevitabile quindi il ricorso ad extracomunitari, ma le procedure per poterli assumere diventano sempre più difficili. Qualche mese fa un posto per necroforo è stato ricoperto con difficoltà anche dal Centro per l’Impiego di Este. Nel campo dei defunti tuttavia il lavoro è assicurato. Non manca mai. Alcuni mesi fa il ministro del Lavoro aveva chiesto l’innalzamento della quota degli extracomunitari ammissibili, soprattutto per l’area del Nord Est. E uno dei lavori più abbordabili è quello, intramontabile, del “becchino”.
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