A Padova, il 2 settembre 2001, si celebra per la seconda volta in città la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Si aprono le porte di sinagoghe, cimiteri, luoghi di culto e di riunione delle comunità israelitiche. Sono quattro i cimiteri ebraici in città, l’unico funzionante che ancora oggi riceve le spoglie dei morti della Comunità è quello che sorge nei pressi del Maggiore, a Chiesanuova. Gli altri, tutti nell’area di Savonarola-Borgese sono cimiteri monumentali, molto antichi. I cimiteri monumentali ebraici in città normalmente possono essere visitati solo chiedendo l’autorizzazione alla Comunità, quindi l’occasione del 2 settembre va colta. Questa chiusura è stata suggerita dalla cautela dopo la sparizione di alcune preziose lapidi. L’abbondanza di strutture cimiteriali al servizio di una comunità antica, ma che non fu mai grandissima, si spiega con il fatto che la religione ebraica non permette la traslazione delle salme né la cremazione. Questo risulta, particolarmente evidente nei cimiteri di città in cui la comunità ebraica era particolarmente numerosa. E, infatti, il cimitero di Praga è costituito da una stratificazione di tombe, un alternarsi di valli e colline in cui i sepolcri sono come accatastati.
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