Cinque persone accusate di un attentato dinamitardo contro la caserma dei carabinieri a Santa Maria a Vico (Caserta) dovranno comparire davanti al gup Gabriella Pepe del tribunale sammaritano per l’udienza preliminare. fissata a maggio, riguardante l’episodio avvenuto nel 2003. Gli indagati, arrestati esattamente un anno fa, scarcerati dal Riesame e poi nuovamente destinatari di un’ordinanza cautelare respinta dal gip, sono Luigi Gaudino, Gianluca e Pasquale Russo, Roberto Affinita e un fioraio di Saviano, Giuseppe Caliendo, che avrebbe fornito l’esplosivo difesi dagli avvocati Claudio Sgamabato e Giuseppe Stellato. Una serie di accertamenti nell’agenzia di pompe funebri Rav Travel, il sequestro di un carro funebre disposto dai carabinieri e la denuncia di uno dei due fratelli Russo, titolari Rav Travel, sarebbero stati alla base dell’attentato alla caserma. Un ordigno rudimentale messo a disposizione del titolare della società di onoranze funebri fu collocato e fatto scoppiare davanti all’edificio che ospita la caserma. Si trattò di una autentica ritorsione nei confronti dei militari, «colpevoli» di avere effettuato accertamenti e di avere, con il sequestro del carro funebre, provocato danni economici alla ditta, che nella zona è in concorrenza con un’altra società di onoranze funebri. Indagate altre sette persone a seguito di uno strascico della stessa indagine.
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