[fun.news.1099] Ad Arezzo si vuole far luce sul racket del caro estinto

Il Gip di Arezzo Gianni Fruganti, ha deciso la interdizione per i cinque necrofori indagati nella vicenda del caro estinto, proibendo loro l’accesso nelle camere mortuarie dell’ospedale. La procura sta ancora esaminando il materiale raccolto dalla polizia, che mette in evidenza, oltre a quanto già scoperto, l’esistenza di una rete di informatori che riguardava anche altre imprese di pompe funebri. È emerso che l’organizzazione funzionava con le notizie sulle persone appena morte, ma anche su quelle che erano alla fine dell’agonia, con una sorta di corsa, anche fra gli informatori, a chi per primo dava la notizia all’impresa di pompe funebri. A quel punto, secondo quanto accertato dagli inquirenti, ai necrofori andava una cifra fra 50 e 80 euro per la vestizione e da 50 a 200 euro se il servizio funebre andava a buon fine. Le indagini stanno evidenziando che il fenomeno interessava anche aziende concorrenti della Cof.

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