Per comprendere meglio gli usi dei fiori usati in occasione di funerali o sulle tombe, la cui tradizione è ancora piuttosto oscura per molti ricercatori, è consigliabile studiare alcune usanze dell’antica Grecia.
Già nell’antica Grecia (dal VII secolo A.C all’VIII secolo A.C.) i fiori erano usati durante i riti funebri.
Tra i fiori utilizzati: amaranto, sedano, mirto o rosa.
I Greci poi intrecciavano corone di fiori. Queste corone dovevano rappresentare la vita eterna.
Spesso queste corone adornavano le tombe delle vergini martirizzate: erano di fiori bianchi, simboli di purezza.
I greci attribuivano determinati significati a ciascun fiore del lutto. Ad esempio, l’Iris era considerato il fiore che accompagnava il defunto nell’altro mondo.
A Roma, i fiori da lutto erano essenziali per il culto funerario.
Spesso i romani piantavano Cenotaphium (giardini fioriti) intorno alla sepoltura del defunto per ricreare la sua ombra e portargli felicità.
Inoltre, durante la sepoltura del defunto, era consuetudine deporre il corpo su un’aiuola.
Quindi i parenti del defunto coprivano la tomba con rose (in omaggio ad Adone), violette (in omaggio ad Attis).
I romani volevano anche coprire il cattivo odore dei corpi in decomposizione, in un’epoca in cui i cimiteri erano al centro di città e villaggi.
Con l’arrivo del Cristianesimo, questa tradizione floreale si perpetuò per un certo tempo.
La Chiesa infatti lo vieta, dichiarando che si trattava di un atto profano.
Solo i tassi, alberi sacri, pegni di eternità, erano accolti nei cimiteri, allora privi di ogni altra vegetazione.
Dopo che i cimiteri furono spostati nelle periferie di città e villaggi per evitare epidemie e promuovere una migliore igiene, si svilupparono le usanze funebri legate ai fiori.
Fu solo nel XIX secolo che i fiori a lutto ripresero importanza in Francia.
A quel tempo, gli Immortelles (Bracteantha bracteata) erano i fiori prediletti del lutto.
Si trovano solo nel sud della Francia. Questi fiori erano raccolti in corone, su cui era posta la testa del defunto.
Tuttavia, le corone di lutto presero slancio a metà del XIX secolo.
Più erano grandi, più simboleggiavano il dolore della famiglia e lo stato sociale del defunto.
Non era raro che, per i funerali di stato di politici o grandi personaggi della letteratura, il loro carro funebre fosse nascosto sotto grandi quantità di fiori funebri.
Nel 20° secolo, i fiori funebri tradizionali diventano i crisantemi, i fiori imperiali in Giappone.
Vennero particolarmente apprezzati dopo le guerre mondiali per onorare i soldati caduti.
Divennero popolari anche per celebrare la festa di Ognissanti.
* Libera traduzione a cura della Redazione di un articolo di Alcyone Guillevic
Fonte: www.odella.fr/actualites/obseques-rites/la-tradition-des-fleurs-de-deuil/