L’unione potrebbe fare la forza, se ci riuscissimo!
In Italia ci si avvale di un provvedimento europeo che consentiva di mantenere la e-senzione dell’aliquota IVA piena (o ridotta) per i servizi di pompe funebri.
A livello europeo è invece consentito avvalersi di una aliquota ridotta (fino al 5%), che però per l’Italia significa il 10% (essendo la prima aliquota ridotta pari o superiore al 5% e inferiore al 15%), per taluni servizi, tra i quali la cremazione e quelli di pompe funebri.
Ma è ogni Paese a decidere in merito (tanto che in Italia la cremazione è ordinaria-mente al 20%).
La UE sta armonizzando la situazione IVA e dal 1/1/2011 dovrebbe aversi in tutta Eu-ropa l’allineamento tra i trattamenti dei servizi ai fini IVA.
Questo dovrebbe comportare la eliminazione della esenzione IVA per i servizi di pompe funebri e l’assoggettamento ad IVA.
Ecco perché è importante mantenere almeno la possibilità della aliquota ridotta.
In fase di discussione in comitato ECON del testo della direttiva, è stato presentato un emendamento (Purvis) tendente ad eliminare sia la cremazione che i servizi di pompe funebri tra quelli ad aliquota ridotta, sostituendoli con servizi e prodotti concernenti le tombe. Di seguito si riporta il testo dell’emendamento:
Se l’emendamento Purvis fosse stato accolto ne sarebbero derivati riflessi enormi per il settore funerario europeo: in termini di aumento dei prezzi finali di vendita all’utenza, una contrazione dei margini e, per l’Italia un aumento del sommerso per il settore funebre.
È quindi stato posto in atto un intervento urgente e coordinato nei confronti della UE per modificare l’impostazione dell’emendamento Purvis, sulla base di alcune intese preventive che erano state già perfezionate l’anno passato con un accordo tra tutte le Federazioni italiane di settore funerario.
Il risultato è positivo e NON è stato cancellata l’attuale possibilità di aliquota ridotta per i servizi di pompe funebri e della cremazione.
Se verrà confermato il testo approvato dal Parlamento europeo l’emendamento, nel testo attualmente passato, consente di estendere ad altri settori contigui al funebre in senso stretto l’aliquota ridotta, come sostenuto principalmente dagli italiani.
Il testo finale emendato apre ad interessanti interpretazioni per l’aliquota ridotta anche in campo cimiteriale, se il Governo e il Parlamento italiano lo recepiranno in maniera favorevole.
Ecco quindi il nuovo elenco dei servizi funerari per i quali è possibile nei singoli Stati applicare l’Iva ad aliquota ridotta:
(16) prestazioni di servizi di pompe funebri e di cremazione e cessione di beni connessi a tali attività, quali ad esempio monumenti e pietre tombali, e la relativa manutenzione; Si allega il testo (provvisorio) del verbale di seduta, concernente tale approvazione.
Anche se il risultato è senz’altro utile e favorevole, ci si attende che le varie Federazioni del settore funerario italiano lavorino con unità d’intenti pure nei confronti di Governo e Parlamento italiano per avere l’effettiva riduzione dell’aliquota IVA e parimenti l’aumento della detraibilità ai fini IRPEF delle spese funebri e cimiteriali. Altrimenti è una occasione persa.
Ci riusciranno?
Editoriale di Daniele Fogli, pubblicato su I Servizi Funerari 2/2009.
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