Ripensare ai principi contabili nella gestione cimiteriale

Le parabole non sono solo alcune delle c.d. coniche, cioè le curve che si ottengono dall’intersezione di un piano con un cono, meglio se a due falde (es.: circonferenza, ellisse, parabole, iperbole), possono essere (o, meglio potevano esserlo) modi con cui si tende/va a spiegare un argomento più o meno complesso confrontandolo con altro sostanzialmente analogo formulato in modo più semplice, magari attraverso un qualche racconto.
Altra modalità per conseguire un tale fine è l’esempio, ricorrendo ad un fatto specifico che serve ad illustrare una data situazione, oppure a dare evidenza a un principio teorico od anche a proporre una situazione concreta per mostrare l’applicazione pratica di una regola o di un principio enunciato in qualche modo teoricamente.
In molte occasioni, l’esempio può costituire uno strumento di comunicazione che esce da una formulazione che può non essere d’immediata percettibilità, ricorrendo ad una che si riferisca a situazioni di larga comprensibilità.
In alcune occasioni (es.: in attività di formazione, in colloqui varii, ecc), si è fatto ricorso ad un esempio, in particolare (per farne una sola citazione) per illustrare e comunicare, e far comunicare, gli effetti che si determinano con la scadenza delle concessioni cimiteriali, in primis quello per il quale con la scadenza viene meno il diritto di uso. L’esempio, utile ai fini della comunicazione alle persone che non abbiano dimestichezza con il diritto amministrativo (cosa in sé del tutto lecita oltreché diffusa) è quello della sosta nelle aree destinate al parcheggio (tecnicamente: sosta) dei veicoli, specie laddove la sosta sia a pagamento (e, per alcuni versi, ciò potrebbe valere anche laddove la sosta sia ammessa per tempo determinato, anche senza pagamento (Cfr.: art. 157 C.d.S.).
Nel caso dei siti predisposti per la sosta a pagamento (contrassegnate dalle strisce blu e, spesso, anche da altra segnaletica), decorso il tempo ammesso per la sosta (parallelismo con la scadenza delle concessioni cimiteriali), il veicolo va rimosso (anzi, rimosso prima dell’esaurimento del tempo), oppure (sempre prima della decorrenza del tempo) provveduto ad ulteriore pagamento. In difetto, soccorre la sanzione (e, in certe situazioni, anche la possibile rimozione del veicolo che non abbia più titolo a sostare).
Si tratta di situazioni largamente note e che, per questo, ben si prestano come esempio, dato che, proprio per la notoria conseguenza, ben possono essere facilmente compresi (e, prima, comunicati) dalla popolazione (e, aggiungiamo, anche dai “decisori elettivi”).

Vi è stata occasione di leggere uno studio, una ricerca di un buon (alto?) livello realizzata in ambienti universitari, in ambito di management, con particolare interesse al tema dell’accountability, cioè di processi di verifica dell’azione dei soggetti investiti di una funzione pubblica (si potrebbe anche parlare di una responsabilità politico-economica – e non solo).
In questa ricerca, avventuratasi in materia di servizi cimiteriali, ricerca che ha fatto ricorso alla tecnica delle interviste di figure qualificate, è stato possibile leggere una considerazione che, per il suo interesse, merita una citazione (resa per altro qui in forma abbastanza anonima, per sottrarsi a richieste esplicite di citazioni formali), anzi perfino 3.
La prima può essere, più o meno (e con qualche adattamento), esposta con questo esempio:

“”” ….., immagina di essere il proprietario di una casa. Qualcuno viene da te e ti dice: “Mi piace quell’appartamento al secondo piano, voglio comprarlo. Quanto vuoi per questo? Ma tieni presente che non voglio più occuparmi delle spese condominiali, non voglio più pagare le bollette, le pulizie sono a tuo carico e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio è a tuo carico. Lo voglio per quarant’anni, quanto mi chiedi?” Voglio dire, è un’operazione che sarà sempre una perdita perché, non importa quanto si paghi, la somma degli oneri che in qualche modo pesano sulla manutenzione della struttura cimiteriale per quattro decenni è …… (giudizio omesso). ”””

La seconda

“”” …. L’idea alla base del sistema contabile che i costi futuri non debbano essere contabilizzati è spesso descritta …. come una nozione economicamente “folle”, ma si ritiene che esprima una caratteristica distintiva della gestione cimiteriale, come evidenziato … (nella ricerca). Come ha sottolineato uno di loro, qualsiasi imprenditore capirebbe l’importanza di tenere conto di tali costi: quando si realizza un prodotto come una penna, si calcola il costo, no? Tuttavia, questo tipo di calcolo dei costi non è comunemente praticato nei servizi cimiteriali …. “””.

mentre la terza ha aggiunto:

“”” … È come dire: “Comprerò la macchina da te, cambierò le gomme, le darò un cambio dell’olio, farò questo, farò quello per i prossimi trent’anni. Quanto costa quest’auto?” ….”””

Si tratta di tre spunti che portano, suggeriscono approfondimenti, che si sottraggano dal “si è sempre fatto così, o da atteggiamenti che ne conseguano, magari basati su argomentazioni formalistiche, ma che richiederebbero una rivisitazione concettuale di una certa qualità.
In particolare, ponendo ancora una volta l’esigenza di pensare non a breve termine, ma di dare atto, traducendolo in concretezza, del fatto che il sistema cimiteriale non può sottrarsi dall’osservare, ed applicare, principi contabili che assicurino non solo i costi di c.d. primo impianto, ma anche gli ammortamenti, nonché che le singole concessioni, una volta assegnate, non si auto-isolano in un contesto fuori dal tempo e fuori dal luogo, ma fruiscono di tutta una serie di servizi assicurati alla generalità dei soggetti facenti parte della comunità locale sulla quale non possono gravare oneri del tutto particolari, individuali.
Nella prima esemplificazione, quella relativa all’acquisto di un appartamento in edificio condominiale, appare agevolmente sostenibile l’irrealtà di “limitare” il costo dell’acquisto, escludendo le spese successive, conseguenti e collegate.
Si tratta di quanto va sotto l’espressione di “recupero delle spese gestionali cimiteriali”, raramente messe in conto.
Ma utile è anche il richiamo alla terza, dove il costo di un bene e il suo esercizio nel tempo non è “isolabile” unicamente nel solo costo iniziale.

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Sereno Scolaro

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