Nel 2005, una squadra di archeologi impegnati in scavi nel cimitero abbandonato a Nyarlorinc, in Ungheria, aprendo un vaso funerario, ritrovò una mano di uno strano colore verde, eternamente immobilizzata nell’atto di stringere una moneta.
La moneta di rame, trovata accanto ai resti, è risultata essere in circolazione tra il 1858 e il 1862 e la sepoltura del vaso parrebbe essere avvenuta almeno 150 anni dopo l’abbandono del cimitero.
Il mistero principale restava però ciò che aveva causato la conservazione osservata nel tessuto molle della mano, visto che la mummificazione naturale è piuttosto rara e di solito avviene in condizioni più asciutte e/o più fredde rispetto a quelle reperite al cimitero.
Inoltre, altri corpi sepolti nelle vicinanze del cimitero si erano consumati normalmente, pur essendo nelle stesse condizioni di base.
Dopo una serie di analisi chimiche, il team di esperti ha scoperto che i resti del bambino presentavano livelli di rame nel corpo 497 volte superiori ai quelli trovati nelle altre sepolture.
Le proprietà antimicrobiche della moneta di rame avevano quindi impedito che la mano e le altre parti del corpo contaminate dal rame venissero toccate dalla normale decomposizione.
Il team ritiene che sia il primo caso di mummificazione esclusivamente basato sul rame mai segnalato.