Sulla rivista scientifica americana Plos One è stato edito un interessante studio dell’antropologo forense Pier Paolo Petrone, responsabile del Laboratorio di Osteobiologia Umana ed Antropologia Forense presso la Medicina Legale dell’Università di Napoli.
La ricerca ha evidenziato lo straordinario rinvenimento, non solo di tracce di tessuto cerebrale in resti umani antichi – evento già accaduto, seppur raramente, in passato – ma anche la preservazione integrale di neuroni integri, in un sistema nervoso centrale risalente a 2000 anni fa.
I resti appartengono ad una vittima dell’eruzione vesuviana del 79 d.C. a Pompei, nella quale il cervello, vetrificatosi a seguito del rapido raffreddamento delle ceneri vulcaniche, ha garantito la trasmissione di strutture neuronali perfettamente conservate nei secoli.