Autopsie forensi evidenziano alte concentrazioni di nanoplastiche in campioni di cervello umano

Un team di scienziati della Facoltà di Farmacia dell’Università di Scienze della Salute del New Mexico, Usa, ha pubblicato sulla rivista Nature Medicine un interessante studio sulla presenza di alte concentrazioni di micro e nanoplastiche in campioni di cervello umano.
Le microplastiche si presentano come frammenti che vanno da 5 millimetri fino a 1 micrometro, ovvero 1 milionesimo di metro. Le nanoplastiche sono, invece, particelle al di sotto di 1 micrometro, che si misurano in miliardesimi di metro e che sono cento volte più piccole del diametro di un capello.
Altri studi ne avevano evidenziato la presenza in diversi organi del corpo umano, quali cuore, grandi vasi sanguigni, polmoni, fegato, testicoli, tratto gastrointestinale, placenta, reni e anche cervello.

Ma l’aspetto più interessante di questo nuovo studio è la dimensione dei campioni trovati esaminando tessuti cerebrali, da corpi sottoposti ad autopsia forense nel 2016 e nel 2024.
I campioni di tessuto cerebrale raccolti dalla corteccia frontale, l’area del cervello associata al pensiero e al ragionamento che viene maggiormente colpita da demenza e Alzheimer, contenevano frammenti di plastica da 7 a 30 volte più piccoli rispetto a quelli trovati nei reni e nel fegato.
Inoltre, le concentrazioni medie osservate nel tessuto cerebrale di individui normali, con età media di circa 45-50 anni, erano di 4.800 microgrammi per grammo, equivalenti a un intero cucchiaio di plastica standard.
Quindi, rispetto ai campioni di cervello relativi ad autopsie nell’anno 2016, il quantitativo di nanoplastiche misurato è risultato di circa il 50% in più.

Il materiale plastico reperito è in maggioranza polietilene; inoltre, i livelli di nanoplastiche risultano non collegati all’età al momento della morte, ma variano molto tra le persone.
Gli studiosi hanno infatti trovato da 3 a 5 volte più frammenti di plastica nei cervelli di 12 persone con diagnosi di demenza prima della morte, anche se non si sono ancora approfonditi gli effetti della presenza di questa plastica nel cervello.
Ad esempio, non è ancora dato sapere, studiando cervelli post mortem, se – in vita – queste particelle risultino fluide ed entrino ed escano dal cervello – come accade per fegato o reni – o se si raccolgano nei tessuti neurologici.

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