Truffa ai danni del Comune di Cinisello Balsamo per cremazioni sottotariffate

Il tribunale di Monza ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per due dipendenti del Comune di Cinisello Balsamo e per il titolare di un’impresa di onoranze funebri di Gandino (Bergamo), per truffa a danni del Comune di Cinisello Balsamo (MI). Semplice la truffa.

Otto comuni della provincia di Bergamo (Seriate, Orio al Serio, Gandino, Casnigo, Vertona, Peia, Leffe, Albino, Alzano Lombardo) avevano dato in appalto a una società privata – estranea ai fatti contestati – tutta la procedura. Uno dei soci di questa società (il 45enne ai domiciliari), all’insaputa degli altri, si incaricava di seguire personalmente i passaggi burocratici e il trasporto dei resti umani da cremare dalla provincia di Bergamo al forno del cimitero di Cinisello Balsamo, attraverso la propria agenzia di pompe funebri. Ingegnoso l’inghippo burocratico. Il Comune di partenza autorizzava il trasporto di “resti umani” e quando questi arrivavano a Cinisello i dipendenti comunali aggiungevano la voce “ossei”.

D’accordo con l’impresa funebre che li trasportavano i dipendenti del cimitero comunale (che gestiscono anche il crematorio) facevano così figurare amministrativamente per il loro comune la cremazione come di ossa anziché cremazioni di resti (la cremazione di ossa viene tariffata 150 euro mentre quella di resto mortale 350 euro). Quindi un danno economico di 200 euro a cremazione di resti mortali per il comune di Cinisello Balsamo, mentre le cremazioni erano svolte effettivamente e ritornavano urne con le ceneri dei veri defunti.

I dipendenti comunali coinvolti sono Marco B. , 51enne di Monza, dirigente, Michele M. 53 enne di Canosa di Puglia, suo vice, e Gabriele B., 45 anni, impresario funebre, originario della Bergamasca. Tutti sono finiti ai domiciliari. Assieme ai tre, altre otto persone sono state denunciate in stato di libertà: tutti sono titolari di agenzie di pompe funebri. Pare che dal 2007 al 2010 siano riusciti a “guadagnare” svariate centinaia di migliaia di di euro, ma la stima complessiva non è ancora disponibile data la quantità di pratiche da visionare, oltre 8mila. L’indagine è partita nel marzo 2011 dalla Stazione dei Carabinieri di Cinisello.

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