Sta concludendosi il processo per le ceneri mischiate al crematorio di Padova

Il PM ha chesto una condanna, per il delitto di soppressione e vilipendio di cadavere e peculato, a 4 anni e 6 mesi per Dario F., 23 anni di Rubano, e Rossano F., 41 di Saccolongo, già dipendenti di Nordest Cremazioni e lo ha motivato dicendo che ‘Sono gli stessi imputati che ci dicono che ogni qualvolta cremavano un corpo, una buona parte delle ceneri finiva nel sottofondo del forno andando così dispersa. Mescolavano e disperdevano in piena consapevolezza. Ci troviamo sotto gli occhi dei fatti vilipendiosi della pietas umana’. Il 21 gennaio prossimo la parola spetta alle difese e quindi ci sarà la sentenza.

La vicenda è ormai quasi passata in dimenticatorio, ma in quei giorni dell’ottobre 2008 l’atmosfera era veramente rovente, in quel di Padova, crematorio dove sono avvenuti i fatti. Secondo l’accusa gli errori commessi dagli operai furono diversi: Nel giorno in cui avvenne una ispezione dei NOE dei Carabinieri i due operai versarono le ceneri di tre cremazioni (di una donna e due uomini) in un’unica cassetta; in altre tre cassette erano stati trovati resti mescolati.
Gli operai si sono difesi dicendo che si è trattata di una disattenzione e non di un comportamento usuale.
‘All’arrivo dei carabinieri c’erano due casse con i resti della pulizia dei sottofondi del crematorio e altre due con cremazioni degli ossari comuni’. Questa la dichiarazione fatta da uno degli operai. Il Comune (che si è costituito parte civile) è stato citato come responsabile civile. I congiunti delle persone coinvolte nei resti mortali mischiati (sono 5 quelli costituiti in giudizio) hanno reclamato complessivamente risarcimenti per un milione di euro e provvisionali per circa 250 mila euro.

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