Il forno del cimitero monumentale di Pavia ogni tanto si ferma per problemi manutentivi e così il presidente della Socrem, la Società pavese di cremazione, ha preannunciato l’intenzione di siglare un accordo con il gestore del crematorio di Serravalle Scrivia per garantire le creazioni in quel luogo.
Al quotidiano “La provincia pavese”, il presidente della Socrem Pavia ha dichiarato che «L’appalto per il nuovo forno a San Giovannino è bloccato, per una serie di ricorsi al Tar, quindi anche nella migliore delle ipotesi ci sarà da aspettare altri otto mesi perché si possa vedere un impianto nuovo. Molti pavesi, i soci Socrem sono 6mila in tutta la provincia, sceglieranno Serravalle Scrivia e non più a Pavia. Noi, naturalmente, daremo libertà di scelta, ma è evidente che la convenzione che intendiamo firmare renderà vantaggiosa la cremazione a Serravalle. Che comporterà anche una perdita economica per il Comune di Pavia, cui garantiamo entrate per circa 800mila euro l’anno».
L’assessore Giuliano Ruffinazzi, responsabile del Mezzabarba per i servizi cimiteriali, non si nasconde dietro un dito: «Il presidente della Socrem Pavia ha ragione, l’impianto di Pavia è inadeguato. Capisco la sua irritazione, ma i tre ricorsi hanno rallentato il project financing con cui questa amministrazione intende risolvere un problema che si trascinava da almeno dieci anni: l’appalto prevede un impianto completamente nuovo. Io come politico non posso fare pressioni sulla commissione, formata da dirigenti comunali, che deve assegnare l’appalto. So che sono rimaste in gara tre ditte e che pochi giorni fa è stata valutata l’offerta tecnica. Manca solo quella economica»