Scandalo del crematorio di Padova: nuovi sospetti

Riportiamo il testo di un articolo, a firma di Lino Lava, tratto dal Gazzettino di Padova, dal titolo “Padova. Cremazioni con scandalo, sotto le ceneri un traffico di bare “, pubblicato l’8 maggio 2009

Quelle poveri cenere mischiate pesano troppo poco. Sì, mischiate. Perchè la mattina di martedì 14 ottobre scorso gli addetti dell’inceneritore del Cimitero Maggiore di via Chiesanuova bruciarono tre salme e lasciarono tutto nel “cassetto di scarico” del forno numero 2.
Fino a quando arrivarono, all’improvviso, i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Venezia, che bloccarono tutto su ordine del pubblico ministero Renza Cescon. Gli esperti del magistrato hanno calcolato che le ceneri di quei tre defunti pesano troppo poco. Come se non contenessero i resti del legno delle bare. Adesso gli inquirenti hanno un sospetto orribile. Forse le salme sono state “spogliate” del legno e messe tutte e tre insieme nell’inceneritore per essere bruciate. Che fine hanno fatto le costosissime bare che i familiari avevano acquistato per accompagnare i propri cari al cimitero?

Forse sono vere le voci di alcuni maligni, i quali bisbigliavano che di pomeriggio dall’inceneritore del Cimitero Maggiore partiva un furgone con le casse immacolate dei defunti.
L’inchiesta sul “caro estinto” si sta allargando. Il pubblico ministero Cescon ha affidato una consulenza botanica a un altro esperto. Dovrà dire, semplicemente, se le ceneri delle tre salme contengono anche i resti delle bare. L’esperto affiancherà la professoressa Maria Giovanna Belcastro, antropologia dell’Università di Bologna, e i carabinieri del Noe, comandati da Fabio Lagattolla.

Le ceneri delle tre salme sono contenute in una cassetta contrassegnata con il numero 5. Secondo gli esperti, i resti delle salme e delle bare avrebbero dovuto pesare oltre dieci chili. Invece non arrivano neanche a otto. Oltre alla cenere trovata nel “cassetto di scarico” del forno numero 2, e inerente alle tre cremazioni avvenute la mattina di martedì 14 ottobre, il sostituto procuratore farà analizzare anche le ceneri della “fossa comune” trovata dai carabinieri tra i due forni. Di che “resti” si tratta? È la cenere dei legni, oppure è cenere delle salme? È stata messa in altre quattro cassette e posta sotto sequestro. Secondo i carabinieri del Nucleo operativo ecologico il quantitativo è pari alla cremazione di una quindicina di persone.

Gli ex addetti dell’inceneritore sostengono che si tratta dei “resti” della pulitura dei forni crematori. Anche se fosse, quei “resti” non dovevano essere abbandonati a quel modo. Gli indagati sono due. E sono due fratelli, dipendenti della “Nord Est C srl”, la ditta che gestiva i forni crematori del Cimitero Maggiore. Sono Dario e Rossano Ferro. Il primo ha trent’anni e risiede a Rubano, il fratello ha trentotto anni e abita a Saccolongo. Il pubblico ministero Cescon li ha iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi accusatoria prevista dall’articolo 411 del codice penale. L’accusa: “Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni. La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia”.

Gli inquirenti hanno sempre sospettato che le ceneri mischiate nel “cassetto di scarico” del forno numero 2 non fossero un fatto occasionale, un incidente. Bensì un’abitudine. Resta un’ultima domanda: quali ceneri venivano consegnate ai familiari dei defunti?

Fonte: www.ilgazzettino.it

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One thought on “Scandalo del crematorio di Padova: nuovi sospetti

  1. Sehr geehrte Damen und Herren,

    ich habe während meines Urlaubs in Italien einige Friedhöfe und Krematorien (Genua und Savona) angesehen. Dies geschieht meinerseits aus reinen Interressensgründen. Ich kenne die hohen Standarts der Feuerbestattung bei uns in Deutschland und die Ausstattung und Funktion der Krematorien.
    In Savona z.B. waren die Särge die zur Cremation bestimmt waren in einem für Jedermann zugänglichen Raum abgestellt. In Genua z.B. konnte man durch die geöffnete Tür zum Ofenraum Einblick haben. Wie ist dies möglich und wie sieht es da mit der Pietät gegenüber der Verstorbenen aus? Auch in Deutschland kann man an Tagen der offenen Tür ein Krematorium besichtigen. Wenn ich diese Anlagengrößen sehe frage ich mich enrsthaft wie das in Italien so funktioniert. Vielleicht können Sie mir ja darauf eine Antwort geben.

    Mit freundlichen Grüßen
    Günter Rössner

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