A quasi due anni dall’assegnazione del bando di gara all’associazione temporanea d’impresa (Ati) gruppo Altair, Officine meccaniche Ciroldi di Modena, per la privatizzazione e l’investimento – con project financing – per la nuova area crematoria al cimitero di Zinola, non risulta ancora partito il maxi progetto di 2,2 milioni di euro per il rifacimento dell’impianto e dell’area.
I due forni in funzione, ormai obsoleti, necessitano però, ora, di una manutenzione urgente, con un importo previsto di almeno 40 mila euro e le opposizioni presenti nel Consiglio Comunale sono sul piede di guerra.
L’assessore alle partecipate, Silvano Montaldo, ha commentato che “trattandosi di una formula estremamente complessa, il project financing, è stata necessaria una elaborazione accurata. Comprendiamo le proteste per il ritardo: tuttavia, daremo alla città un impianto di alto livello sia dal punto di vista tecnico che da quello del decoro, con un’area dedicata al commiato e ai parenti accogliente e sobria”.
L’amministratore del gruppo Altair, Michele Marinello, ha aggiunto “Le motivazioni del ritardo sono tre. Il Covid ha rallentato ogni procedura pesando non poco anche in questo ambito.
Essendo la nostra una Ati, poi, è stata lunga e complessa la raccolta della documentazione per la certificazione dell’anti-mafia.
La fase finale è, ora, legata ai tempi tecnici del Comune: attendiamo che ci venga consegnata la versione definitiva del contratto.
Entro giugno dovrebbe esserci consegnata l’area: seguiranno due mesi per la realizzazione del progetto esecutivo e sei mesi di lavori. Entro primavera 2022 l’area, con le sale del commiato, e gli impianti saranno funzionanti.
L’affido si articolerà su vent’anni (sino al 2039). Al Comune, il primo anno, sarà destinato il 12 per cento del ricavo: si andrà aumentando negli anni successivi, sino alla percentuale massima del 20 per cento (circa 3,3 milioni di euro).”