L’idea di affiancare alla struttura ricettiva del nuovo tempio crematorio, in costruzione ad Orte, una sala ristoro per i dolenti ha suscitato un vespaio di polemiche e di facili ironie, da parte di alcuni esponenti politici locali, presto riprese per lanciare una serie di hashtag di scherno, sul genere: #aperitivoalcimitero.
L’Amministrazione comunale, nella persona dell’assessore all’Urbanistica Daniele Proietti, ha ritenuto di dover precisare che il progetto non prevede locali destinati alla preparazione di alimenti e bevande, ma, più semplicemente, una sala a disposizione dei partecipanti al servizio funebre – al seguito del feretro del caro estinto al crematorio – dotata di distributori automatici di snack e bevande calde e fredde.
Tale punto di ristoro sarà, comunque, dotato di sedute e tavolini, per garantire ai dolenti ogni necessario comfort.
Altre Amministrazioni, al contrario, non trovano strana o scandalosa un’idea di questo tipo. Infatti, ad esempio, nel crematorio di Panta Rei di Valenza (AL) è stata serenamente prevista una caffetteria, all’interno della struttura, dove è nientemeno possibile – per i familiari del defunto – offrire ai partecipanti al funerale un servizio di catering, proposto in diverse scelte.
È auspicabile che un tale indice di cambiamento nella mentalità comune, con il superamento di certi anacronistici retaggi culturali, trovi sempre maggiore diffusione, anche in un ambito, seppur peculiare, come quello funebre e cimiteriale.
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