Morte (e sepoltura) a Venezia: ora si possono spargere le ceneri

Tratto dal sito www.repubblica.it del 18 dicembre 2010

 

Delibera del Comune: chiunque potrà gettarle in laguna o in mare. E nei cimiteri nascono i «giardini del ricordo»

“VENEZIA — Ci aveva provato nel 2004 una signora francese facendo gettare in laguna l’urna con le proprie ceneri. L’aveva trovata in Canal Grande, tra il ponte di Rialto e la Ca’ d’Oro, il pilota di una barca, incuriosito dall’oggetto galleggiante che aveva urtato. Perché si sa, riposare a Venezia è il sogno di molti. Anche le ceneri di un ateo convinto come l’argentino allenatore della grande Inter Helenio Herrera hanno trovato accoglienza nella Serenissima. Al cimitero di San Michele gli appassionati di poesia, musica e danza non mancano di lasciare versi e fiori sulle tombe di Ezra Pound e Iosif Brodskij (che ha regalato a Venezia il suo libro più bello), di Sergei Diaghilev e di Igor Stravinsky. Un privilegio di pochi, perché non tutti — soprattutto i «foresti» — possono rimanere per sempre a Venezia. Adesso chi vorrà potrà far gettare le proprie ceneri in laguna, o anche in mare. Il Comune ha infatti recepito la legge regionale del marzo scorso e redatto il regolamento per la conservazione e le dispersioni delle ceneri.

Da gennaio, rigorosamente alla presenza di un cerimoniere, chiunque potrà salire sul pontiletto, percorrere una decina di metri, e abbandonare le ceneri del proprio caro in acqua, nella laguna nord, dal cimitero di San Michele. O salire in barca e liberare l’urna, in mare aperto a 700 metri dalla costa, grazie ad un servizio speciale organizzato dall’amministrazione. E’ la delibera che la giunta veneziana ha approvato ieri e che dovrà ricevere il via libera anche dal consiglio comunale. E’ lo stesso documento che istituisce all’interno dei tre camponsanti del Comune — a Venezia, Mestre e Marghera—i giardini del ricordo: apposite aree opportunamente curate dove poter liberare le ceneri dei cari cremati. Chi vorrà potrà tenerle anche a casa, sopra il camino o sul mobile del soggiorno, o ancora liberarle in giardino (a patto che si trovi al di fuori dei centri abitati). Ma questa è un’altra storia. Il regolamento va così incontro a quanti, anche negli anni scorsi, hanno chiesto di veder gettate le proprie ceneri in laguna dove hanno vissuto per tutta la vita, o dove hanno sognato di vivere. Ca’ Farsetti però è andata oltre, introducendo una bara in materiale leggero, ecocompatibile e biodegradabile, che permette di rendere la cremazione economica riducendo il costo della cassa.

Dice l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin: «Abbiamo elaborato il regolamento in accordo con le associazioni che si occupano di cremazioni e aperto un tavolo di discussione con chi di questo ci lavora: Veritas (che gestisce i servizi cimiteriali, ndr) e le imprese funebri, perché questa è una nuova opportunità». Ci sarà anche un registro di chi ha voluto veder dispersi i propri resti, nei «giardini», in laguna e in mare, ben visibile all’interno dei cimiteri, in modo che si conservi il ricordo. Così come per i matrimoni le tariffe non saranno tutte uguali. Per i veneziani il costo sarà limitato («Per permettere a tutti di scegliere dove riposare», dice Bettin), per tutti gli altri più alto. Ma rimanere per sempre a Venezia non ha prezzo. E’ sufficiente visitare l’isola di San Michele che come a Parigi il Père Lachaise è diventata meta di turismo culturale con i suoi 63 monumenti funebri di veneziani che hanno legato il loro nome a quello della città o di «foresti» che hanno eletto la Serenissima patria del cuore. C’è anche Emilio Vedova e l’ambasciatore inglese in Italia Brodsky. E che dire delle ceneri del «Mago» Herrera raccolte in un’urna che ricorda una delle coppe vinte sui campi da calcio. Forse avrebbe voluto anche lui farle gettare nell’acqua della «sua» laguna, come ha cercato di fare quella turista francese”.

Written by:

Carlo Ballotta

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