Dopo diverse settimane in cui l’accesso al crematorio di Lambrate è stato riservato ai defunti residenti a Milano, per evitare eccessi di richieste e quindi tempi eccessivi e numeri elevati e difficilmente gestibili nei depositi dell’obitorio, il Sindaco di Milano – tenuto conto del ridursi dei morti – ha riaperto le porte del crematorio di Lambrate anche per defunti non residenti.
Si ricorda che il provvedimento di riserva alla mortalità residente milanese originò da un surplus di mortalità a fine anno 2020, «con picchi superiori a 80 decessi al giorni» rispetto a una media «normale di 46 decessi al giorno», come dal 5 novembre in avanti.
La riapertura è da sabato 20 febbraio 2021 perché, come si legge nella determina di Palazzo Marino «il tasso di mortalità giornaliero a Milano è tornato ai livelli ordinari pre-Covid-19, stabilizzandosi a circa 45-50 decessi/giorno».
«Finalmente i numeri si sono stabilizzati — spiega l’assessora ai Servizi civici, Roberta Cocco —. Gli ultimi sono stati controllati ieri e sono in linea con quelli delle settimane precedenti. Siamo tornati alla media pre Covid.
Non ci sono più feretri in attesa. Per questo torniamo alla piena operatività e possiamo riprendere le cremazioni anche per chi non è residente a Milano. Ci auguriamo che non succeda più quello che è successo in città nei mesi scorsi».
Il numero delle persone che chiedono la cremazione a Milano è aumentato negli ultimi anni.
Se prima riguardava circa il 50% dei defunti adesso si è arrivati al 75%.
Per questo motivo il Comune di Milano sta ampliando le linee del crematorio di Lambrate:
«Stiamo ultimando i lavori per la messa in opera di altri due forni — specifica l’assessora —, che si aggiungeranno ai quattro già esistenti. Nei prossimi mesi ultimeremo collegamenti e prove».