Per anni la figlia della defunta ha chiesto invano di avere in affidamento a casa l’urna funeraria con le ceneri della madre, facendo causa al Comune e al fratello.
E quando il giudice le ha dato torto, ha deciso di impossessarsi dell’urna, tumulata al cimitero Maggiore, all’insaputa del fratello, che non aveva mai dato il consenso al collocamento delle ceneri nella casa della donna.
Ora la donna è stata denunciata a piede libero e, dopo il ritrovamento, l’urna è stata rimessa nel loculo e chiusa in una lapide dotata di allarme.
In Lombardia l’affidamento delle ceneri a un familiare della persona defunta, in un’urna cineraria da custodire presso la propria abitazione, può avvenire quando sia stata espressa volontà dalla persona defunta; in mancanza di tali disposizioni la volontà di affidamento delle ceneri del defunto può essere resa con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dal coniuge/persona unita civilmente.
In assenza di queste disposizioni la volontà può essere espressa dal parente più prossimo entro il 6° grado; in caso di esistenza di più parenti dello stesso grado, occorre la maggioranza assoluta di parenti di pari grado.
In caso contrario, il vaso va collocato al cimitero, all’interno di spazi visitabili dai familiari.