Mantova: chiesta alla Regione l’attivazione della terza linea del forno crematorio

In Lombardia aumentano esponenzialmente le richieste di cremazione, a scapito della sepoltura nei cimiteri.
Secondo la Regione Lombardia nel 2024 sarà necessario garantire un numero di cremazioni compreso tra le 54.000 e le 62.000 all’anno. Ma attualmente i 12 impianti, in funzione con 23 linee, sono potenzialmente in grado di effettuare circa 44.000 cremazioni, anche se la reale capacità si attesta sulle 36.000.
Nel 2019 il totale dei deceduti avviati a cremazione è stato pari al 41,9%. Quest’anno – con la pandemia Covid – si prevede un incremento delle cremazioni, che supererà di parecchio la proiezione fatta per il 2020, compresa tra il 44% e il 48%.
Aggiornando la proiezione fino al 2024, si ipotizza che la cremazione possa costituire una percentuale compresa tra il 52,5% e il 63% delle scelte sul totale dei decessi.
Per questo la Regione ha emesso un avviso pubblico, per raccogliere le istanze da parte dei Comuni, interessati alla realizzazione di un nuovo impianto di cremazione o al potenziamento di quelli già attivi. Mantova rientrerebbe nel secondo caso e la giunta comunale ha deciso di aderire all’appello della Regione proponendo l’attivazione della terza linea del forno crematorio, in funzione al cimitero principale ed oggi gestito da Tea.
La realizzazione di una nuova linea è giustificata, oltre che dalla crescente scelta della cremazione come forma di sepoltura, anche dalla possibilità di ridurre i tempi di attesa per i parenti del defunto, nonché per soddisfare le richieste che pervengono da un bacino d’utenza ampliato ad altre città lombarde e non.

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