Nel 2018, con la Delibera del Consiglio Regionale Toscana n. 72, il PRQA (piano regionale per la qualità dell’aria) aveva introdotto l’Allegato 2 del Documento Tecnico, il quale stabiliva limiti stringenti sulle caratteristiche dei feretri da cremare. Le prescrizioni imponevano l’assenza totale di elementi metallici e l’uso esclusivo di legno dolce, non resinoso, non aromatico e non verniciato. Tuttavia, l’applicazione di tali disposizioni ha evidenziato diverse criticità operative.
L’associazione Assocofani Filiera del Legno, in un’osservazione formale presentata nel novembre 2024, ha segnalato le seguenti problematiche principali:
– Impossibilità di eliminare totalmente il metallo dai feretri**, dato che chiodi e viti, anche se in quantità minima, sono essenziali per l’assemblaggio.
– Difficoltà nel garantire l’uso esclusivo di legno dolce, non resinoso, non aromatico e non verniciato**, a causa della varietà delle forniture e della mancanza di un sistema di certificazione univoco.
Queste criticità hanno reso necessaria una revisione delle prescrizioni, culminata con la recente modifica approvata dalla Regione Toscana con Delibera di Giunta Regionale Toscana n. 1617 del 23 dicembre 2024, di cui si riportano le parti salienti e che, in originale, è presente anche in banca dati Norme regionali del sito www.funerali.org
A seguito di un’attenta valutazione, la Giunta Regionale ha deciso di rivedere le prescrizioni vigenti, sostituendole con disposizioni più sostenibili e applicabili:
Prescrizioni precedenti
“I feretri dovranno essere introdotti nei forni privi di elementi in metallo.”
“Dovranno essere impiegati feretri di legno dolce, non resinoso, non aromatico e non verniciato.”
Nuove prescrizioni
“I feretri dovranno essere introdotti nei forni previa rimozione di tutti gli elementi in metallo e plastica presenti all’esterno, fatta salva la minuteria di assemblaggio.”
“Dovranno essere impiegati feretri di legno grezzo o verniciati ad acqua o con trattamenti, rivestimenti e finiture esterne ecocompatibili.”
Queste modifiche, secondo la Regione, sono state introdotte per garantire una maggiore coerenza tra le normative ambientali e le reali condizioni operative dei crematori.
La revisione, inoltre, anticipa le nuove direttive previste nel Piano Regionale della Qualità dell’Aria Ambiente in corso di approvazione, evitando così una doppia fase di adeguamento. Il provvedimento è entrato in vigore il 1° gennaio 2025 per gli impianti esistenti, con un’applicazione immediata per quelli di nuova autorizzazione.