“Facciamo chiarezza sul forno crematorio a Udine. Dopo l’interrogazione e la nota diramata dal consigliere regionale Furio Honsell, ex sindaco di Udine, dobbiamo intervenire per dire che l’autorizzazione del nuovo impianto spetterà comunque alla Regione ma la norma che abbiamo fatto approvare in aula lo scorso 13 dicembre non potrà essere applicata anche all’impianto che si vuole costruire”.
A dirlo in una nota è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, che interviene sul tema del forno crematorio della frazione udinese di Paderno, facendo chiarezza sulle tempistiche dell’autorizzazione.
“La legge di bilancio votata in Aula a metà dicembre è stata firmata dal presidente Fedriga e promulgata il 27 dicembre scorso, ma la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione è del 3 gennaio 2020”, spiega Sergo. “La norma sui forni crematori è quindi in vigore dall’inizio dell’anno, per cui la richiesta di autorizzazione da parte del Comune di Udine per l’impianto, datata 30 dicembre, non è legata all’approvazione del piano come previsto dal nostro emendamento. Infatti, il nostro intervento subordinava l’apertura di nuovi forni crematori all’approvazione dell’apposito Piano regionale previsto dalla Legge Regionale 12/2011 che, però, non è mai stata applicata. Questa inerzia dell’Amministrazione regionale ha permesso il proliferare di queste strutture, soprattutto nella Provincia di Udine. Basti pensare che nel vicino Veneto è stato stabilito che dovrebbe esserci un impianto ogni 500mila persone, mentre qui in Friuli Venezia Giulia, regione di 1 milione e 200 mila abitanti, abbiamo già quattro forni crematori e un quinto è in fase di realizzazione a Gorizia”, aggiunge il consigliere pentastellato.
“Arpa Veneto ha inoltre stabilito che gli impianti distino almeno 50 km l’uno dall’altro, mentre in Provincia di Udine ne abbiamo già tre in meno di 60 km. Con questi paletti”, sottolinea Sergo, “prima di autorizzare i forni di Cervignano e Gemona del Friuli, oltre a quello di Udine, ci sarebbe stata quanto meno un’attenta analisi.
Chiediamo tuttavia alla Regione”, prosegue il consigliere M5S, “di porre tutta l’attenzione del caso e di non trincerarsi dietro alle pastoie burocratiche che hanno portato alla pubblicazione della legge collegata sul Bur solo il 3 gennaio scorso e non il giorno dopo la sua promulgazione, come avvenuto per una legge complicatissima quale la omnibus, promulgata il 29 aprile scorso e pubblicata il 30 aprile, che era addirittura un prefestivo a differenza del 27 dicembre.
Ma questa è la semplificazione che ancora manca sul territorio. Rimane comunque la necessità di approvare quanto prima il Piano regionale e definire dei criteri che siano validi per tutto il Friuli Venezia Giulia.
Sarebbe opportuno”, conclude Sergo, “che, al di là delle tempistiche per l’autorizzazione e delle procedure burocratiche, anche il nuovo impianto di Udine rispetti i parametri che Arpa Fvg vorrà porre nella stesura del Piano e che, sicuramente, verranno fatti notare dall’Agenzia durante la fase autorizzativa”.