La Chiesa e la cremazione nelle Filippine

Si riporta, di seguito, una corrispondenza da Manila, nelle Filippine, dove si parla anche di cremazione in quei luoghi.

La diffusa pratica funebre della cremazione nelle popolose aree urbane delle Filippine e la crescita caotica dei cosiddetti colombari interpella le varie diocesi. Se n’è parlato recentemente all’incontro nazionale dei 200 direttori diocesani di Liturgia a Cagayàn De Oro. Don Genaro Diwa, incaricato per le questioni liturgiche dell’Arcidiocesi di Manila, ha constatato che la moltiplicazione dei colombari ha anche “accompagnato la costruzione di nuove parrocchie”, perché “quasi tutte le chiese di Manila avranno colombari o ossari”. Di fatto, queste costruzioni sono state rese possibili grazie ai fondi provenienti dall’acquisto di tali luoghi di sepoltura. “Ogni tempo e cultura ha un sentimento religioso naturale di rispetto per i resti mortali, manifestato nei vari modi in cui si trattano i resti dei defunti – ha affermato don Diwa -. La Chiesa contempla il valore dei resti mortali quando si affida il corpo alla terra, o nella cremazione, in cui i resti mortali vengono ridotti in cenere prima del loro trasferimento nel colombario”, ha aggiunto. Il sacerdote ha citato il canone 1176.3 del Codice di Diritto Canonico, in cui la Chiesa “raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti”, senza tuttavia proibire “la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana”. In questo contesto, i Vescovi dovrebbero “occuparsi del fatto che la tradizione della sepoltura si mantenga – che nessuno si veda pressato a scegliere la cremazione – e discernere che la richiesta di cremazione non contenga” una negazione dei dogmi cristiani, spirito settario o rifiuto della religione cattolica o della Chiesa. In ogni caso, don Diwa ha sottolineato le ragioni accettabili per optare la cremazione, come motivi igienici od economici. Ha tuttavia esortato a trattare i resti cremati con lo stesso rispetto che si riserva ad un corpo defunto.

Fonte: Radio Vaticana

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.