Arresti domiciliari per l’ex sindaco di Pompei Claudio D’Alessio ed il dirigente dell’ufficio tecnico comunale Andrea Nunziata, mentre per Vincenzo Manocchio (assessore ai lavori pubblici ed al cimitero all’epoca dei fatti incriminati) è stato decretato l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Sono questi i provvedimenti restrittivi che hanno riguardato ex amministratori ed un dirigente del Comune di Pompei tra quelli operati dalla Guardia di Finanza nella retata dell’operazione a vasto raggio “The Queen”, inchiesta condotta dalla DDA di Napoli nella persona del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dei suoi sostituti e collaboratori.
Sono state poste in essere complessivamente 69 misure restrittive a carico di personaggi pubblici di grande rilievo e di professionisti e docenti universitari.
Le accuse per i tre di Pompei (due politici ed un dirigente comunale) sarebbero legate alla turbativa d’asta per la realizzazione di un crematorio in project financing, appunto a Pompei.
D’Alessio, nel corso del mandato di sindaco a Pompei dal 2009 al 2014 avrebbe tenuto un comportamento illegale nel conferimento di un appalto entrato nel mirino della magistratura napoletana. La gara per il project financing dell’impianto di cremazione aveva un importo stimato di 3,8 milioni di euro.
Risulterebbe assegnato il 18 marzo 2013 al Consorzio Stabile Intratech di Milano dalla commissione di gara di cui l’ingegnere Nunziata risulterebbe essere stato presidente.