Il rapido invecchiamento della societa’ nipponica, dove da anni i decessi superano le nascite, arriva a toccare persino il settore funebre, con il rischio concreto di rimanere a corto di crematori in un futuro non troppo lontano. L’allarme viene lanciato dall’associazione filantropica no-profit Nippon Foundation, da tempo impegnata nella ricerca di soluzioni alternative al problema pur nel rispetto della tradizione, che vede cremata la stragrande maggioranza dei defunti. Secondo le ultime cifre fornite dal ministero della Sanita’, nel 2007 i decessi sono stati 1.108.280 – superando ancora una volta le nascite, ferme a 1.089.745 unta’ – e arriveranno a quota 1,7 milioni gia’ entro il 2040, ben oltre la capacita’ degli attuali 4.900 crematori attivi nel Paese. A peggiorare la situazione, la sempre maggiore difficoltà a trovare spazi adeguati dove costruire nuovi crematori, data la forte densità abitativa giapponese. Stando alla Nippon Foundation, tuttavia, l’ultima speranza potrebbe essere la costruzione di ‘crematori galleggianti’: vere e proprie navi in grado di incenerire i corpi e disperderne le ceneri in mare, azzerando in un solo colpo le spese per l’affitto del terreno e le proteste del vicinato, poco incline a vedere spuntare ciminiere sotto casa.