Thiene non avrà un impianto per la cremazione delle salme in tempi brevi.
Lo stop al progetto è stato comunicato direttamente dal sindaco, Giovanni Casarotto.
In una pagina del sito web del Comune, infatti, il primo cittadino thienese ha ripercorso la vicenda della ipotizzata costruzione del tempio crematorio nel cimitero, in zona Cappuccini, partendo dai primi confronti con i cittadini, contrari all’opera e organizzatisi in un comitato contro il forno crematorio, passando per l’incontro organizzato dal comitato, a fine maggio 2016, e al periodo di riflessione, che l’ha portato a prendere questa decisione.
“Quando alla razionalità subentra l’emotività – è l’apertura della considerazione di Casarotto – è difficile poter dialogare o anche solo mettere a confronto idee e posizioni contrapposte. Se, poi, alla stessa emotività subentra una comunicazione ideologizzata, allora dialogare e confrontarsi diventa impossibile”.
“Il fronte del no – ha continuato Casarotto – ha chiesto un incontro informativo, pacato e plurale, sul tema. Anche se la petizione, con la quale veniva richiesto l’appuntamento, tra le altre considerazioni, concludeva dicendo Vogliamo vivere nel posto dove siamo nati e cresciuti senza paura di morire (però con lo sconto per la cremazione), il che la diceva lunga sul vero clima che si voleva creare”.
“Quando ho spiegato ai proponenti perché ritenevo che l’assemblea del consiglio comunale fosse il luogo più idoneo per confrontarsi sull’argomento, il fronte del no ha deciso di indire una sua riunione alla quale, invitato, ho partecipato, per ascoltare le loro ragioni. Si è trattato di un incontro nel quale la comunicazione e l’informazione sul tema sono state incanalate in un’unica negativa direzione, con affermazioni anche forti e pesanti e, spesso, fuorvianti”.
“Nell’incontro è stata anche affrontata la questione del pericolo concreto rappresentato dai numerosi inquinanti che sarebbero emessi in gran quantità dall’impianto di cremazione. Ma, per fare alcuni esempi, riguardo alle polveri sottili, di cui si è parlato, perché non è stato detto che l’impianto di cremazione emette meno di un ventesimo delle polveri che emette una stufa a pellet? Quanto alla diossina, durante la serata si è taciuto il fatto che l’impianto crematorio non la produce, proprio per il tipo di combustione controllata e con trattamento in post combustore ad elevata temperatura, sopra gli 850 gradi, seguita da un rapido raffreddamento, da inserimento di polveri assorbenti di carbone attivo e di carbonato di calcio, abbattute con filtrazione finale con filtro a maniche”.
“Ho voluto portare questi esempi per dire che sono stato molto amareggiato da come si sono svolti i fatti, da come è stato ideologizzato e strumentalizzato l’argomento e da come sono state gestite l’informazione e la comunicazione ai cittadini da parte del fronte del no. Fatte queste considerazioni, devo aggiungere che alcune loro provocazioni andavano, da parte mia, correttamente approfondite, perché come sindaco ho il dovere di ascoltare tutti i miei concittadini e anche le loro critiche”.
“Ed è quello che ho fatto nei giorni successivi all’incontro del 25 maggio, valutando e ponderando gli eventuali punti critici della questione, non tanto in merito alla qualità dell’impianto in sé, quanto dal punto di vista del contesto in cui verrebbe costruito il tempio crematorio. La Regione Veneto, ad esempio, diversamente da altre regioni, non ha mai legiferato in materia. La Lombardia ha stabilito che questi impianti debbano sorgere ad una distanza di almeno 500 metri dai siti sensibili, come le scuole. Se fossimo in Lombardia il sito del nostro cimitero non sarebbe adatto, mentre per la Regione Veneto lo è.
“Inoltre, va aggiunto che non esiste per il nostro territorio un monitoraggio della caratterizzazione del luogo, uno studio che ci dica qual è la qualità dell’aria che respiriamo a Thiene e quindi non è possibile, ad oggi, capire da che situazione si parte e che impatto potrà avere la realizzazione dell’impianto sulla salute. Mi adopererò quindi per attivare un piano di caratterizzazione ambientale, per una più approfondita valutazione della qualità dell’aria, a tutela della salute dei cittadini, utile anche ad approfondire ed eventualmente a rivedere le valutazioni circa la realizzazione dell’impianto”.
“Per tutte queste considerazioni – conclude il sindaco -, ho ritenuto saggio e prudente fermarsi e non proseguire con i successivi passaggi amministrativi che renderebbero il procedimento operativo. Ad oggi infatti il Comune di Thiene ha la facoltà di sospendere o di interrompere la procedura fin qui esperita, posto che la stessa non risulta ancora pervenuta alla fase di indizione della gara finalizzata all’assegnazione della concessione”.