I particolari dei reati al crematorio di Padova

Riportiamo alcuni brani dell’articolo pubblicato il 17 ottobre 2008 sul Gazzettino, cronaca di Padova, a firma di Lino Lava, dal titolo “Scandalo in cimitero: altre ceneri abbandonate”:

Gli indagati sono due. E sono due fratelli, dipendenti della “Nord Est C srl”, la ditta che fino a mercoledì gestiva i forni crematori del Cimitero maggiore di via Chiesanuova. Sono Dario e Rossano Ferro. Il primo ha trent’anni e risiede a Rubano, il fratello ha trentotto anni abita a Saccolongo. Il pubblico ministero Renza Cescon li ha iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi accusatoria prevista dall’articolo 411 del codice penale. L’accusa: “Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni. La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia”.

Rammentiamo che l’Amministrazione comunale, subito intervenuta, ha rescisso il contratto di gestione del crematorio con la ditta privata e ha immediatamente deciso di gestire inproprio l’impianto.

Oltre ai resti mischiati delle tre salme cremate martedì mattina, tra i due forni crematori del Cimitero Maggiore di Padova i carabinieri del Noe di Venezia hanno trovato due cassette e un “bidoncino” di plastica con resti di cremazione. I due addetti ai forni hanno dichiarato che si tratta di resti di cremazione, raccolti durante la pulizia dei forni.

Inoltre la cenere trovata nei 2 forni è parecchia

È stata messa in quattro cassette e posta sotto sequestro. Secondo i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, comandati da Fabio Lagattolla, il quantitativo è pari alla cremazione di una quindicina di persone. Ieri si sono appresi altri particolari sulla orribile scoperta avvenuta mercoledì mattina. Le ceneri delle tre cremazioni avvenute alle 8, alle 11 e alle 13 di martedì erano ancora nel “cassetto di scarico” del forno crematorio numero 2. Insomma, i fratelli Ferro avrebbero dovuto svuotarlo subito dopo la cremazione e mettere le ceneri nell’urna da consegnare ai familiari della salma. Il giorno dopo, invece, il “cassetto di scarico” conteneva tutte le ceneri mischiate del giorno prima. Un errore? No, non è credibile. Cosa avrebbero consegnato i due fratelli Ferro ai parenti delle tre salme? Evidentemente, un po’ di cenere mischiata a ognuno.

Cosa ne sarà adesso delle ceneri sequestrate? Come verranno distribuite, a chi verranno consegnate? Non è possibile fare il Dna. È penoso porsi queste domande a due settimane dalla ricorrenza dei morti. Forse questi sono i drammatici effetti del vertiginoso aumento delle richieste delle cremazioni. Forse i tecnici della ditta che gestisce il forno crematorio hanno trovato il modo di fare più in fretta.

E dopo lo scandalo di Massa, è ancora la gestione affidata da Comuni a imprese private che porta a scoprire casi eclatanti di gestione fuori da ogni regola. Lo facevano per risparmiare tempo, per ottimizzare le cremazioni, o altro. In ogni caso occorre riflettere se sia possibile affidare la gestione a terzi della cremazione. Troppo delicato è questo settore per lasciarlo al libero mercato.

Fonte: Il Gazzettino

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3 thoughts on “I particolari dei reati al crematorio di Padova

  1. si è deplorevole il comportamento di queste figure, che svolgono un’attività molto delicata, e sono d’accordo che queste aziende dovrebbero essere gestite a livello pubblico, purtroppo assistiamo a comportamenti di aziende che lavorano nell’ambito dei rifiuti (che dovrebbero essere statali come è la gestione della sicurezza) fanno danni molto più grandi. Finchè queste aziende che operano nel campo dei rifiuti non saranno statalizzate data la loro natura strategica più alta di molte altre aziende statali gia esistenti, ci cromprometteranno la nostra vita e delle generazioni successive.

  2. è una cosa indegna!
    Si devono solo vergognare..
    Non avrei mai pensato ad una cosa simile..
    mamma mia…

    Devono giustamente essere puniti..ma quali 10 anni…il doppio!

  3. io sono una vittima assieme ai miei fratelli di questa situazione visto che mia
    madre e’ stata cremata il 27.9.08. E’ una cosa indegna anche perche’ quando
    abbiamo portato la salma della mamma per la cremazione abbiamo chiesto
    agli addetti come procedevano per questa operazione, per essere sicuri che
    le ceneri fossero messe nell’urna giusta. Questi sigg. Ferro si sono vantati
    che la loro ditta era certificata ISO 9000. Vergogna.
    Spero che queste persone vengano condannate.
    Inoltre vorrei chiedere se è possibile chiedere i danni morali. saluti

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