Forno crematorio di Biella: chiesta condanna di otto anni per i titolari della vecchia gestione

L’Ansa ha riportato che, a conclusione della prima udienza sugli abusi nella gestione del forno crematorio di Biella, la procura ha richiesto un’esemplare condanna per i dirigenti della ditta affidataria So.Cre.Bi: otto anni per Marco Ravetti ed otto anni e tre mesi per Alessandro Ravetti.
I fatti contestati risalgono al 26 ottobre 2018, data in cui erano stati apposti i sigilli al forno crematorio di Biella. Un blitz dei Carabinieri aveva rinvenuto una situazione raccapricciante: resti, ceneri ed ossa umane, provenienti da corpi diversi, mescolati e gettati come normali rifiuti.
Nel forno crematorio avrebbero avuto luogo cremazioni multiple ed incomplete, per accelerare i tempi ed aumentarne il numero, garantendo così, di conseguenza, maggiori introiti alla ditta.
Il Comune di Biella ha ripreso il controllo della struttura, dopo aver revocato per giusta causa la concessione all’azienda, per procedere ad una nuova gara di appalto per l’affidamento della gestione del forno crematorio.

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