Effetto Covid: aria più respirabile per chi propone nuovi crematori!

Riportiamo il seguente articolo pubblicato sulla Nazione di Firenze, in data 17/4/2021.
E’ innegabile che c’è una nuova atmosfera dopo la pandemia di Covid, che ha reso necessari impianti di cremazione più diffusi nel Paese.

Castelfiorentino, 17 aprile 2021
Nell’ambito del progetto per il tempio crematorio di Cambiano, l’amministrazione comunale si è impegnata a condividere con i residenti un percorso partecipativo grazie al quale hanno avuto la possibilità di manifestare i loro eventuali dubbi e criticità, ma anche di lavorare assieme al Comune per elaborare le soluzioni progettuali che li superassero. L’ultimo degli incontri si è tenuto la scorsa settimana , alla presenza del sindaco Alessio Falorni e dell’azienda.
Il Project Financing presentato da un gruppo privato di aziende formato da Altair, Sercim ed Edilver, prevede un investimento da 3 milioni di euro e si concretizzerà in un ampliamento del Cimitero di Cambiano, oltre a una serie di opere di urbanizzazione.
Per Pietro B., “l’opera potrà essere realizzata, a patto di monitorare con attenzione l’impatto che potrà avere sulla viabilità, e prevedere gli interventi che mitighino questo impatto”. Altri hanno dichiarato che determinate riserve sono venute meno dopo aver approfondito meglio la questione.
“Abito a 200 metri dal Cimitero di Cambiano – sottolinea Paolo M. – e la prima volta che sentii parlare di un tempio crematorio mi sembrò una cosa fuori dal comune. Poi mi sono informato, e ho compreso che l’impatto ambientale sarà davvero minimo”. La pensa così anche Federica Z.
“All’inizio non ero per niente contenta – osserva – e pertanto ho deciso insieme ad altre persone di prender parte a questo percorso partecipativo. Mi sembra sensato poter dire la nostra opinione, e confrontarci con l’azienda. Obiettivo che ci siamo posti è preservare questa zona da un punto di vista visivo.
Non mi preoccupa invece l’aspetto ambientale, specie dopo che mi sono consultata con persone esperte”. Degno di nota anche l’intervento di Alessio P. “Premetto che da casa mia il tempio crematorio sarà assolutamente visibile, tuttavia comprendo che si tratta di un servizio utile alla cittadinanza, il cui utilizzo è cresciuto in tutta Italia negli ultimi anni “.
Per Enrico M. “A seguito della scelta dell’amministrazione ho ritenuto importante prendere parte al percorso partecipativo voluto e avviato da alcuni cittadini al fine di poter definire insieme l’impatto del progetto, sia in termini paesaggistici che in termini ambientali.
Capisco l’utilità pubblica che guida la scelta, ma comprendo anche la necessità di mitigare tale scelta ad un contesto come quello in essere, per cui credo che la strada intrapresa debba portare, nel tempo, sia ad un progetto sostenibile che a quei benefici che contribuirebbero a migliorarne la sua vivibilità”.
Hanno parlato infine anche due consiglieri comunali, che abitano nella frazione di Cambiano. “Ho valutato bene il progetto – osserva Fabio Serrozzi – e non ho riscontrato parametri che potrebbero risultare “nocivi” per la comunità.
Dal punto di vista ambientale sono convinto che, sia per quello che verrà bruciato, che per i modernissimi filtri predisposti alla cattura di eventuali polveri sottili derivanti dalla combustione (oltre che per i continui controlli), non verranno immesse nell’aria sostanze tossiche”.
Favorevole anche Claudio Lelli.
“Ci sono obiezioni sull’impatto paesaggistico e sull’inquinamento.
Per quanto riguarda il primo, basta andare a vedere il progetto per capire che non sarà così. Per il secondo, gli studi ci sono dicono che non impatta nell’aria e nell’inquinamento del suolo, ed io mi fido della scienza”.

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