Tra Teramo Ambiente e Comune di Teramo è guerra aperta sul fronte delle autorizzazioni necessarie alla costruzione dell’impianto di cremazione.
L’amministratore delegato di Teramo Ambiente Luca Ranalli intima al Comune il rilascio dei permessi con due distinti esposti inviati alla Procura della Repubblica, alla Corte dei conti e all’Autorità anticorruzione (Anac).
Una prima diffida è indirizzata al dirigente tecnico del Comune Remo Bernardi, che l’ad della Team chiama in causa per via «dell’inerzia ingiustificata sul rilascio delle autorizzazioni»: inerzia che impedirebbe le aspettative di remunerazione degli investimenti effettuati dalla Team sulla progettazione dell’impianto e di conseguenza di ottenere ricavi, ma avrebbe anche l’effetto di favorire altri operatori.
Un seconda diffida è stata invece formalizzata al sindaco Maurizio Brucchi e al segretario generale Patrizia Scaramazza, accusati di «ingerenze che compromettono il libero esercizio dei poteri e delle competenze degli uffici comunali».
Questo poiché i due, per Ranalli, si sarebbero sostituiti «con illegittimo eccesso di potere» al responsabile unico del procedimento e al dirigente nel momento in cui hanno replicato alla Team, per iscritto, di non poter procedere al rilascio del titolo edificatorio e all’autorizzazione all’esercizio dell’impianto per via della mancanza di alcune prescrizioni.
Secondo Ranalli le prescrizioni impartite fanno riferimento alla fase esecutiva e non dovrebbero pregiudicare il nulla osta alle autorizzazioni ma, al di là di un difetto di competenza, per l’amministratore delegato si ravvisa una volontà precisa di favorire il futuro aggiudicatario della gara.
Questo poiché il nuovo partner privato potrebbe lucrare sulla gestione del cimitero, del nuovo impianto e della sua costruzione a discapito della Team che attualmente ha una convenzione in essere valida fino al 2021.
Ranalli ha inviato il contenuto delle due diffide alle autorità competenti, oltre che all’Anac, per valutare se ci siano illeciti nelle omissioni del dirigente o eventuali indebite ingerenze da parte del sindaco.
One thought on “E’ proprio il caso di dire che si infiamma la situazione a Teramo, per colpa del forno crematorio”
Lascia un commento
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.
Teramo è stata spogliata di una serie di Uffici a partire dal Distretto Militare, dalla Banca d’Italia, ecc. ecc. Con il forno crematorio attirerebbe molte persone dal centro Italia visto che oggi si fa la fila di mesi per farsi cremare. Ma come sempre accade, vedi “Lotto zero” la “Teramo Mare” e da ultimo la pavimentazione di Corso S. Giorgio, prevale l’incapacità dei litigiosi politici.