Che fine hanno fatto le salme dei propri cari destinate alla cremazione? Se lo chiedono i familiari di quindici persone decedute nel corso degli ultimi anni ufficialmente cremate.
Il dubbio è sorto due settimane fa con una lettera dell’AMA Roma spa (che gestisce il cimitero di Prima Porta) ad alcuni parenti convinti che i loro cari fossero già stati cremati, con la quale lettera, invece, se ne intimava la sepoltura perchè ancora presenti nel deposito mortuario.
Annamaria Anselmi (avvocato parte lesa) ha dichiarato: “I familiari sapevano che le salme erano già state cremate avevano ricevuto le urne e avevano anche sepellite nel cimitero“.
Due settimane fa partono le indagini e poi il blitz dei carabinieri della compagnia Cassia, che pongono sotto sequestro quindici urne cinerarie tumulate nel cimitero di Fiumicino che, secondo alcune indiscrezioni, conterrebbero sabbia invece delle ceneri delle persone decedute e che dovevano essere state cremate. Nel deposito del cimitero di Prima Porta sono state poste sotto sequestro quindici bare affinchè si possa poi identificare i defunti. Al momento gli investigatori non si sbilanciano. Il PM di Roma Giuseppe Cascini, titolare delle indagini, ha predisposto una serie di accertamenti anche sull’unica impresa funebre che avrebbe svolto i servizi funebri e sulla documentazione di avvenuta cremazione presentata al cimitero del comune di Fiumicino.