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La determinazione del peso del feretro e del corpo destinati alla cremazione è importante per una corretta gestione del processo di cremazione.
Infatti, i cadaveri o comunque i resti mortali superiori a 140 kg devono essere gestiti con attenzione durante la cremazione perché possono determinare un mal funzionamento dell’impianto di cremazione.
In via preliminare rileviamo che è consigliabile che ciascun crematorio sia dotato di sistemi mobili o fissi per determinare il peso dei feretri in ingresso.
Infatti tutti i principali costruttori di forni consigliano di cremare i feretri più pesanti a inizio della giornata di cremazione, quando il refrattario del forno non è ancora saturo di energia termica.
Il peso e la composizione corporea della massa magra e della massa grassa variano con l’età e il genere.
Negli Stati Uniti diversi studi hanno rilevato che in media, una donna di 25 anni ha il 52% in più di grasso corporeo rispetto a un uomo della stessa età.
Una donna di 65 anni ha più tessuto adiposo di un maschio di 65 anni.
Un uomo di 25 anni e una donna di 65 anni sono marcatamente diversi; la donna di 65 anni ha in genere l’80% in più di grasso corporeo.
La globalizzazione e omogeneizzazione culturale hanno portato anche nel nostro Paese all’incremento dell’obesità in tutte le fasce di età e di stili di vita non corretti.
Secondo l’ISTAT nel 2021 è pari al 46,2% la popolazione di 18 anni e più in eccesso di peso (34,2% in sovrappeso, 12,0% obeso), mentre il 50,9% è in condizione di normopeso e il 2,9% è sottopeso.
In che modo l’incremento del peso corporeo influisce sulla cremazione?
I resti umani costituiscono una parte del “combustibile” che viene utilizzato per completare la cremazione.
Pertanto possiamo dire che i corpi più grandi e pesanti apportano più “combustibile” al processo richiedendo un minor intervento del gas metano di supporto erogato attraverso i bruciatori.
È quindi consigliabile consultare il manuale d’uso o direttamente il produttore dell’impianto di cremazione per istruzioni specifiche, prima di procedere alla cremazione di feretri di dimensioni particolari.
Infatti molti costruttori offrono un servizio di assistenza in remoto per la gestione e controllo a distanza di queste cremazioni particolari.
È buona norma, comunque, ricordare che non è mai consigliabile cremare grandi resti umani in una camera di cremazione “calda”, ovvero già ad una temperatura di circa 800-900°C.
Gli impianti di cremazione sono progettati con una certa flessibilità per gestire sia il tessuto adiposo che il tessuto magro del corpo umano in quantità superiori alla media.
Ma quando vengono superati i limiti di progettazione delle apparecchiature di cremazione, i risultati potrebbero comportare notevoli inconvenienti.
In primis, il surriscaldamento del forno di cremazione con possibili fusioni e danni al refrattario al raggiungimento di temperature superiori a 1200-1400°C, oltre a emissioni visibili con fumo nero al camino.
Perché succede questo?
Durante la cremazione, il tessuto adiposo rilascia circa 12 kW per chilogrammo, circa 20 volte di più rispetto al tessuto magro.
Il rivestimento refrattario della camera di cremazione funge da ammortizzatore termico, assorbendo l’energia emessa dai resti.
Come una spugna, può diventare parzialmente o totalmente saturo.
Quando è caldo, il rivestimento refrattario è già parzialmente saturo di energia termica. La cremazione di un corpo di grandi dimensioni rilascia quindi molta più energia nella camera di cremazione.
Ecco perché il rivestimento refrattario della camera di cremazione dovrebbe essere “relativamente freddo”, ovvero intorno a 600°C, quando un corpo di grandi dimensioni viene cremato, in modo che sia disponibile la piena capacità di assorbimento del refrattario.
Ovviamente la camera secondaria o di post-combustione, che svolge una funzione essenziale di depuratore termico ossidando i fumi prodotti nella camera di cremazione, deve mantenere invece una temperatura non inferiore a 850°C per almeno 2 secondi in tutte le condizioni di esercizio, ottemperando in tal modo ai dettami tecnici richiesti dalla normativa italiana ed europea.
La tecnologia in questi anni è venuta incontro agli operatori e gestori di impianti di cremazione risolvendo questa problematica specifica.
Tutti i moderni impianti di cremazione sono dotati di programmi specifici di cremazione che gestiscono in automatico resti mortali di diverse caratteristiche e pesi.
Infatti tutti gli impianti moderni svolgono un processo di cremazione completamente gestito da un PLC con software dedicato che prevede, a seconda dei costruttori, tre o più programmi di cremazione tra cui un programma dedicato alla cremazione di obesi in cui il processo di cremazione viene gestito attraverso uno stretto controllo della temperatura e dell’apporto di aria comburente diluendo nel tempo il processo di decomposizione termica per una durata di circa 120-150 minuti, rispetto a circa 70-90 minuti di una cremazione “normale”.
Inoltre, come già detto quasi tutti i costruttori di impianti offrono un servizio di assistenza, in presenza o da remoto, per la gestione di cremazioni con pesi particolarmente critici o anomali.
Ciò nonostante l’operatore svolge un ruolo essenziale per il corretto funzionamento e la manutenzione delle apparecchiature di cremazione, soprattutto quando si cremano resti umani di grandi dimensioni.
I controlli della temperatura, il controllo remoto e i sistemi di sicurezza non possono mai sostituire completamente il giudizio dell’operatore nella gestione di casi speciali.
Per concludere riportiamo di seguito alcuni consigli pratici che possono aiutare a evitare complicazioni associate a casi speciali:
- Non cremare mai resti di grandi dimensioni in una camera di cremazione “calda”, come specificato in precedenza.
- La programmazione giornaliera delle cremazioni deve tenere in dovuto conto il peso complessivo del feretro. Se un corpo supera i 140 kg è opportuno assicurarsi che gli operatori sappiano chi chiamare per ricevere assistenza in caso di problemi o richiedere direttamente l’assistenza del costruttore dell’impianto.
- Nell’ambito della programmazione giornaliera dell’attività di cremazione, le cremazioni di resti mortali provenienti da esumazioni o estumulazioni contenute in casse di cartone devono essere eseguite a fine giornata, quando la camera di cremazione ha raggiunto una piena saturazione termica, ottimizzando in tal modo i consumi di gas metano, riducendoli in modo significativo. Infatti tali tipo di resti hanno una totale assenza di grassi e possono presentare un elevato grado di umidità. Per questo motivo è consigliabile programmarne la cremazione a fine giornata.
- Gli operatori devono conoscere il peso dei feretri in ingresso al forno in modo da poter impostare il corretto programma di cremazione.
- I corpi di grandi dimensioni richiedono più tempo per cremare. Un operatore deve rimanere sul posto per tutta la durata della cremazione, nel caso in cui siano necessarie modifiche al controllo operativo.
- Gli operatori devono essere accuratamente addestrati nel funzionamento e nella manutenzione delle apparecchiature di cremazione, nella gestione di casi normali e speciali e nella gestione di eventuali emergenze.