Il corpo del funzionario sudanese dell’Onu morto il 14/10/2014 di ebola a Lipsia (Germania) è stato cremato. Lo hanno reso noto le autorità locali. La procedura è stata decisa per motivi di sicurezza, malgrado la vittima sia di fede musulmana, una religione che vieta la cremazione. Le salme della malattia possono essere infatti un veicolo di contagio.
Il corpo del paziente è stato disinfettato e posto in una bara speciale prima di procedere con la cremazione. Le autorità si stanno ora consultando con l’Onu e il ministero degli Esteri per capire cosa fare delle ceneri. Il funzionario delle Nazioni Unite, 56 anni, aveva contratto il virus dell’ebola mentre operava in Liberia ed era stato ricoverato il 6 ottobre all’ospedale St. Georg di Lipsia.
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