Quale sorte per i resti umani cremati se si sia scelto di farli seppellire in cimitero, nel campo speciale, riservato alle urne?
In Inghilterra, ad esempio, viene scavata una piccola fossa e gli esiti da completa ignizione, una volta dischiusa l’urna, vengono versati liberamente nel terreno. Lo scavo verrà quindi riempito con la terra.
Queste fosse possono contenere le ceneri di più defunti, come una sorta di buca/dispersoio de facto.
Detta pratica, se si vuole anche molto romantica è vietata in Italia, invece, poiché l’inumazione in sé prevede pur sempre l’uso di una fossa singola, ceneri comprese.
E per la dispersione delle ceneri in cimitero, nel giardino delle rimembranze?
I resti cremati avranno assunto, dopo la loro polverizzazione, una forma granulare e saranno disseminati su un’ampia area di terreno.
La reazione chimica derivante dall’esposizione agli agenti atmosferici distruggerà rapidamente le ceneri in modo che entro pochi giorni se ne osserverà una minima traccia.
Quali modalità commemorative sono disponibili presso il crematorio?
Al di là delle normali registrazioni amministrative sui pubblici “libri” cimiteriali, sulla completa tracciabilità delle ceneri, durante tutto il loro percorso, ogni vero crematorio dovrebbe disporre di una qualche forma di ricordo permanente, per i defunti ivi incinerati.
Lo strumento più popolare e diffuso di ricordo duraturo, collettivo ed indelebile è il Libro della Memoria (nella vulgata italiana: il registro delle firme esposto nell’entrata della camera ardente). Il Libro viene solitamente esposto in una speciale cappella o edicola commemorativa e le firme possono essere viste e conservate dalla famiglia.
Alcuni crematori inseriranno automaticamente una dedica al defunto nel loro grande libro dei morti (una sorta di anagrafe mortuaria), mentre altri potrebbero richiedere una specifica domanda presentata dalla famiglia in lutto e detto servizio aggiuntivo si configurerebbe come prestazione aggiuntiva a domanda individuale, sottoposta, perciò, ad apposita tariffazione.
La famiglia potrà scegliere in quale pagina di questo annuario dei morti, inserire ad esempio la data di morte, compleanno o anniversario di matrimonio. Ma è un costume tipicamente anglosassone.
Alcuni crematori forniscono (specie per le ceneri dei defunti da disperdere), targhette di ricordo montate, poi su una parete dedicata o murate nel marciapiede, che possono essere realizzate con pietra o metallo.
Questo spazio funerario, in cui ricavare un piccolo cenotafio, agli effetti concreti, è solitamente acquisito per un periodo limitato (CFR. CONCESSIONE CIMITERIALE, nel diritto italiano vigente).
La tumulazione in appositi edifici detti colombari, o sempre la tumulazione delle urne in camere sepolcrali sia epigee, sia ipogee possono anche essere ottenute in concessione; di solito, ogni singola nicchia ha una massima capacità ricettiva di due urne cinerarie.
Alberi, arbusti e rose possono essere piantumati, con dedica personalizzata a chi non c’è più, in una sorta di metro-bosco del ricordo, spesso previsto dal piano regolatore cimiteriale nei pressi del tempio, in alcuni crematori anche per un periodo limitato.
Le donazioni al crematorio sono spesso ben accettate per la fornitura di oggettistica e materiale di lavoro da utilizzarsi all’interno dell’impianto, o per l’abbellimento del terreno circostante o dell’edificio.
Si consiglia di verificare con il proprio crematorio la gamma di oggetti commemorativi, i termini di concessione e l’entità delle spese.
Tutto questo in regime di common law di polizia mortuaria, propria dei Paesi di forte tradizione cremazionista come, appunto l’U.K. In Italia, invero, non raggiungiamo ancora questi livelli di eccellenza.