Per la prima volta in Italia e la terza in Europa (dopo Francia e Germania) si è consentito di officiare il rito funebre secondo i dettami della tradizione tibetana.
Lama Ghesce Ciampa Ghiatso, Ghesce-la per i suoi seguaci, è stato per 27 anni la guida spirituale dell’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, uno dei maggiori centri di cultura buddista del mondo, adagiato sulle colline di Santa Luce. Martedì scorso, a 76 anni, Gheshe-la è morto (ha lasciato il corpo) e i suoi discepoli hanno chiesto formalmente di poter officiare la cremazione all’interno dell’istituto, secondo le regole che il rito mahayano riserva ai grandi personaggi.
Per consentire la eccezionale cremazione sono intervenuti il ministero della Salute e la Regione Toscana, che hanno consentito al sindaco di Santa Luce, Federico Pennesi, di emanare un’ordinanza d’urgenza per la cremazione.
Martedì pomeriggio (4 dicembre 2007) il corpo è stato cremato secondo i rituali prescritti presso l’Istituto Lama Tzong Khapa
Lo stupa per la cremazione è stato ultimato nella notte tra lunedì e martedì: il corpo di Ghesce La’, vestito secondo i rituali tantrici, è stato traslato nello stupa martedì mattina presto. La fotografia della cremazione, presente nell’articolo, è stata effettuata dal Centro Ewam di Firenze.
Arrivata l’ultima autorizzazione, la cerimonia è iniziata verso le 15.00 di martedì, con cielo perfettamento limpido e un tiempido sole invernale.
La puja del fuoco di Yamataka è stata officiata da Daghyab Rimpoce, importante lama della tradizione ghelupa, appositamente arrivato dalla Germania.
Insieme al lui hanno officiato il rituale i Venerabili Gomo Rimpoce, Tulku Ghiatzo, Ghesce Tenzin Thempel e Ghesce Lobsang Tenkyong.
Inoltre era presente la reincarnazione di Ghesce Tashi Bum, Maestro di Ghesce Ciampa Ghiatzo.
Erano presenti molti altri monaci, tibetani e occidentali, molti studenti di Ghesce La’ e alcune autorità locali.
I simboli sono quelli sacri a Budda: acqua, incenso, olio profumato, riso, fiori, musica. Bianco, giallo, rosso amaranto.
Sui banconi delle offerte centinaia di piccoli bicchieri, ognuno dei quali contiene un fiore colorato. Il recinto è coronato da tralci di pino.
Dagyab Rinpoce apre la cerimonia funebre intingendo nell’acqua un rametto di abete, mentre gli officianti passano ai monaci rametti di erba sacra. Quindi uno degli assistenti appicca il fuoco. È il momento più suggestivo: un fumo bianco sale nel cielo terso. L’aria profuma di timo e ginepro.
Alla conclusione della puja lo stupa è stato murato e verrà riaperto tra qualche giorno. Verranno raccolte le ceneri che saranno raccolte e custodite come reliquie all’interno dell’istituto.
Possa il venerabile Maestro Gheshe Ciampa Ghiatzo ritornare presto fra noi, per il beneficio di tutti gli esseri.
Dispiacuto per la scomparsa di Lama Ghesce Ciampa Ghiatso;tutte le sere esaudisco il suo desiderio,leggo il:Sutra della Luce Dorata;con devozione.
Un grande dolore per me la morte di questo Maestro.
OM MANI PADME UM
W la libertà di culto!!!!!!!