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La formaldeide è un pericolo significativo nella cremazione?
La formaldeide influisce sul funzionamento o sulle emissioni degli impianti di cremazione?
La risposta è no, non solo in termini di sicurezza sul lavoro, ma anche dal punto di vista ambientale.
Utilizzando buone pratiche operative e attrezzature di cremazione e di filtrazione correttamente funzionanti, non ci sono conseguenze pratiche.
La formaldeide può essere presente nei feretri con salme che hanno subito recenti interventi chirurgici o incidenti, o in Italia per effetto della puntura conservativa, prevista in determinati casi e ora solo in certe regioni.
Inoltre è da sapere che alcuni composti liquidi usati per l’imbalsamazione e la tanatoprassi sono a base di formaldeide.
Altri composti liquidi contengono invece fenolo o glutaraldeide.
Nei casi in cui la formaldeide (CH2O) è stata utilizzata nell’imbalsamazione di routine, essa ha già reagito con i resti umani e non esiste più come CH2O.
Il suo effetto conservante avviene attraverso la reazione chimica con le proteine nei resti umani.
Reagisce anche con i tessuti grassi del corpo e i componenti azotati.
Queste reazioni trasformano CH2O in altri composti chimici innocui.
La quantità di formaldeide libera rimasta in seguito è non significativa o quasi nulla.
Se ci fosse formaldeide libera rimasta nei resti umani imbalsamati, cosa accadrebbe durante la cremazione?
Il punto di infiammabilità della formaldeide (la temperatura alla quale si accenderà e brucerà) è compreso tra 50° C e 100 ° C.
Questo è molto al di sotto dell’intervallo di temperature di cremazione.
Esposto alle temperature di cremazione, la formaldeide (CH2O) reagisce con l’ossigeno (O2) del processo di combustione e si scompone in anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O).
Le emissioni di formaldeide sono pertanto quasi inesistenti nella cremazione.
Inoltre le procedure di ricezione, conservazione e manipolazione del crematorio eliminano virtualmente il rischio di esposizione alla formaldeide per i dipendenti del crematorio.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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