Cimiteri capitolini: il Codacons richiede indennizzi per ritardi nelle cremazioni

Il Codacons ha formalmente diffidato Ama Spa ed il Comune capitolino, in merito ai gravi ritardi e disservizi verificatisi nell’ambito della cremazione dei defunti al cimitero Flaminio, richiedendo contestualmente un indennizzo per coloro che ne hanno subito le conseguenze.
Ama aveva comunicato che dal 2 novembre – a causa dell’aumento della mortalità ed al conseguente eccesso di salme in attesa di cremazione, rispetto alle possibilità di deposito – i feretri sarebbero stati temporaneamente trasferiti nella camera mortuaria del Verano.
Da qui, secondo le disposizioni previste, i defunti avrebbero dovuto essere ricondotti al Flaminio, 48 ore prima del giorno assegnato per la cremazione. Questa procedura, sommata al dilatarsi del tempo previsto per la cremazione, ha tuttavia anche prodotto un aumento delle spese funerarie a carico delle famiglie dei defunti, legato alla necessità di effettuazione di un doppio trasporto.
Secondo il Codacons la situazione si configura nel mancato rispetto di quanto previsto dagli standard qualitativi per l’utenza, riportati nel contratto di servizio attualmente vigente fra Ama ed il Comune di Roma.
Nello specifico, la disposizione recita che i «tempi complessivi dall’atto della presentazione della richiesta per la cremazione delle salme/resti mortali/feti/etc. all’effettuazione dell’operazione nell’impianto siano di 15 giorni, derogabili in caso di eccessiva domanda, ma prevedendo al tempo stesso un congruo indennizzo a ristoro per l’utente che subisce un disservizio».

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