Il crematorio di Cesena è fermo dal 14 dicembre 2020 e la sosta durerà per oltre un mese.
Il motivo sta in un guasto importante nella camera di combustione, che necessita di un intervento impegnativo.
“I tecnici stanno lavorando alla riparazione del guasto – informa il responsabile del forno crematorio e dei servizi cimiteriali – e dall’11 gennaio dovremmo poter riaccendere il forno reso nuovamente funzionante in modo da smaltire il lavoro sulle salme giacenti, circa una ventina, e in tal senso siamo in pieno raccordo con i familiari.
Dal 25 gennaio potremo così riavviare il recepimento di nuove salme e tornare ad operare a pieno regime.
In questo periodo di fermo ci siamo raccordati con le onoranze funebri e con i cimiteri che romagnoli hanno il forno crematorio a Faenza, Ravenna e Rimini.
Dal canto nostro disponiamo di tre celle, rispettivamente capienti per venti, sei e otto casse, che ci consentono di poter avere una giacenza considerevole. A pieno regime effettuiamo circa sette, otto cremazioni al giorno”.
“Complessivamente nel corso del 2020 le cremazioni in totale a Cesena sono state 2.060, in crescita di 235 unità rispetto alle 1.825 del 2019. Da una parte si tratta di un incremento strutturale, come avviene da anni a questa parte, dall’altra risente naturalmente anche degli effetti dei decessi provocati dalla pandemia. Il Covid-19 in definitiva – conclude – ha incrementato e complicato il nostro lavoro, ma, guasto della camera di combustione a parte, si è riusciti a far fronte alla situazione con efficacia”.