A conclusione di un’indagine della Procura della Repubblica di Avellino, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal G.l.P. presso il Tribunale di Avellino, di un impianto di cremazione nel comune di Vallo di Lauro, a Domicella.
Le attività investigative hanno avuto inizio lo scorso mese di novembre 2020 dopo segnalazioni riguardanti le immissioni nell’aria di fumi intensi di colore scuro provenienti dall’impianto.
I sopralluoghi effettuati dai carabinieri del N.O.E. hanno permesso di valutare la presenza delle autorizzazioni amministrative della società e non risultano provvedimenti riguardanti le emissioni dei fumi.
Sono invece state rilevate irregolarità sulla modalità di deposito provvisorio dei rifiuti del crematorio e precisamente, secondo l’ipotesi accusatoria avvalorata dal Gip::br>
– la presenza, sul piazzale esterno dell’impianto, di vari contenitori di rifiuti speciali – prodotti dalla depurazione dei fumi, contenenti mercurio e classificati come pericolosi – nonché materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti, rifiuti biodegradabili e indifferenziati, completamente esposti agli agenti atmosferici e privi di idonei ed adeguati sistemi di copertura, indicazione ed etichettatura;
– l’immissione delle acque reflue industriali prodotte dall’impianto, nella fognatura comunale senza alcun trattamento depurativo.
Al termine delle indagini è stato deferito alla locale Autorità giudiziaria il legale rappresentante della società che gestisce l’impianto, per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, nonché per aver scaricato illecitamente i reflui industriali nella rete fognaria comunale e sono stati posti i sigilli all’impianto.
Stante la rilevante capacità ricettiva (5 linee) del crematorio di Domicella, precedente la chiusura coatta, potrebbero ora aversi ripercussioni nei tempi di attesa per cremazioni in Campania e anche per provenienze da fuori regione (in particolare dal Lazio e dalla Puglia, territori vicini).
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.