Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato il 23/4/2024 a maggioranza il Piano regionale di coordinamento per il rilascio delle autorizzazioni regionali alla realizzazione dei crematori da parte dei Comuni. In totale sono previsti 11 crematori, compresi quelli già esistenti e funzionanti.
Esso prevede quattro crematori da collocare nell’area della Città Metropolitana di Napoli, di cui due templi crematori collocati nell’area cimiteriale di Poggioreale – Napoli (uno già esistente e uno in fase di installazione) in riscontro alla densità abitativa (oltre un milione di abitanti) e ulteriori due templi crematori, in considerazione del numero di abitanti dell’intera provincia di Napoli, in area diversa dal territorio cimiteriale della città di Napoli – ed almeno 1 dei due nuovi impianti dovrà essere nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe.
Tre templi crematori da collocare nell’area cimiteriale dei comuni della provincia di Salerno (di cui due già esistenti nei comuni di Cava de’ Tirreni e Montecorvino Pugliano e il terzo ancora da installare) a fronte della vasta estensione territoriale della provincia – nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe.
Due templi crematori da collocare nell’area cimiteriale di due comuni della provincia di Caserta (di cui uno già esistente nel comune di Castel Volturno e uno ancora da installare) a fronte della estensione territoriale ed abitativa – nel territorio comunale del capoluogo e/o aree limitrofe.
Due templi crematori da collocare nell’area cimiteriale di due comuni delle provincie di Avellino e Benevento (uno già esistente nel comune di Domicella [Av] e uno ancora da installare nell’altra provincia) per numero inferiore di abitanti ma per estensione territoriale.
Su parere della Consulta regionale delle attività funerarie, nell’area Metropolitana di Napoli e nelle aree cimiteriali delle province di Salerno e Caserta, gli impianti crematori ancora da realizzare andranno collocati nell’area sud dei rispettivi capoluoghi e saranno coerenti con quanto previsto dal Piano territoriale di coordinamento provinciale e con i Piani regolatori dei Comuni interessati.