La vicenda del rifiuto di parte della popolazione di Albenga alla realizzazione di un forno crematorio nella città ha fatto una vittima illustre: la sindachessa uscente (Rosy Guarnieri), che si è dimessa proprio per essere stata sfiduciata su questo progetto. Ora ci sono le nuove elezioni ad Albenga e che succede? “Forno ad Albenga? Non necessariamente”. Così si legge sul nuovo manifesto di Rosy Guarnieri, che si ripresenta per fare il sindaco.
Secondo la Guarnieri: “la Regione deve indicare siti sufficienti a garantire le richieste dei cittadini, almeno nei capoluoghi di provincia”, e prosegue il poster. “Interesse pubblico: sia garantito il servizio a chiunque ne faccia richiesta, senza doversi recare fuori Liguria”, conclude il manifesto.
“L’interesse pubblico è uno soltanto: al cittadino deve essere garantito un servizio, e deve essere garantito sul territorio”, afferma Rosy Guarnieri. “Gli albenganesi che scelgono la cremazione non possono essere costretti ad andare fuori regione, a Pisa, Firenze o Bra, causa di notevole disagio. Questo era l’interesse pubblico e il mio unico interesse: ricevuta una proposta, l’amministrazione l’aveva presa in esame. E posso tranquillamente affermare che, di tutta l’amministrazione, non ero io il maggiore sostenitore della pratica, che comunque consideravo valida, valutando tutti i pro e contro”. “Chi ha voluto strumentalizzare l’argomento lo ha fatto solo ai fini politici, come dimostrato dal fatto che molti componenti del comitato sono oggi distribuiti nelle varie liste, candidati sindaco o candidati consigliere comunale, o attivisti e militanti sostenitori di alcune forze in campo. Non trovo corretto fare opera di disinformazione, cavalcare e strumentalizzare un argomento solo a fini politici personali. A tutt’oggi, fortemente pretendo che il servizio venga garantito a tutti i cittadini ingauni che ne facciano richiesta, sul territorio provinciale, o al massimo nella provincia confinante”, aggiunge. “Non è più sostenibile, visto l’aumento della richiesta, che i cittadini debbano subire i danni di oltre dieci anni di mancate scelte a livello regionale e populismo gratuito: la Regione provveda a indicare siti sufficienti per il fabbisogno, in tempi brevi. Il mio è sempre stato ed è tuttora uno spirito di servizio. Dire no senza proporre soluzioni non è il mio modo di fare politica”, conclude Rosy Guarnieri.
Chissà se si brucerà la candidatura suquesto progetto?