Le società interessate alla realizzazione del forno crematorio di Botrugno (Lecce) prendono posizione contro le proteste organizzate per non far costruire il crematorio.
“Notizie mistificatorie, false, tendenziose, volte a turbare l’ordine pubblico e infangare la loro onorabilità in ordine al progetto”.
Così le società Altair, Edilver e Futurcrem – aggiudicatarie in Ati del project financing per la costruzione di un impianto crematorio nel Comune di Botrugno – liquidano le opposizioni del comitato contrario al progetto di realizzazione dell’impianto.
A pochi giorni dal seminario informativo a senso unico, alla presenza di medici ed esperti, convocato dal “Comitato No al Forno Crematorio” per far comprendere alla collettività cosa significhi ospitare nel proprio territorio un impianto di cremazione e far conoscere i possibili rischi, le società scelgono dunque di affidare il loro dissenso alle vie legali.
Una scelta finalizzata alla tutela delle proprie ragioni nelle sedi competenti “a fronte del pregiudizio subìto”, che non esclude neanche eventuali rimborsi per danni.
“Ad oggi” spiegano le società, “in mancanza di un progetto definitivo da esaminare, analisi e valutazioni varie sono del tutto infondate e strumentali, prive di basi scientifiche e divulgate al solo scopo di far insorgere la popolazione contro un impianto crematorio, diffondendo ingiustificati timori e paure. Non essendoci difatti il progetto definitivo con dati tecnici specifici e dettagliati, non può compiersi alcun ragionamento comparativo con altri impianti”.