Pochi giorni fa per i fatti del crematorio di Biella è stata accolto dal giudice la gran parte delle proposte di patteggiamento della pena da parte degli imputati.
Situazione contestata da diversi familiari dei defunti oggetto di cremazione in quell’impianto.
Fuori, davanti al tribunale, decine di familiari dei defunti e alcuni dei loro avvocati avevano aspettato quel verdetto in silenzio, in piedi e sotto la pioggia.
Una protesta composta contro patteggiamenti a pene che escludevano il carcere e contro il fatto che siano stati contestati pochi episodi rispetto al materiale raccolto con l’inchiesta.
La cosa non è piaciuta alla PM della Procura di Biella, Teresa Angela Camelio, che ha dichiarato: «Non mi è piaciuta l’atmosfera che si respirava nei corridoi del tribunale» aveva dichiarato la procuratrice. Aggiungendo che in particolare non le era piaciuto «il sit-in e la ronda di alcuni avvocati fuori dall’aula dell’udienza. Atteggiamenti fuori luogo». E ancora: «Non avrebbe dovuto esserci alcun sit-in».
Insofferenza che lascia perplessi, visto che si tratta di sentimenti difficilmente reprimibili e preoccupazione da parte di molti dolenti sulal sorte delle ceneri dei propri cari.